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Riflettori puntati sulla malattia che toglie il fiato

Ipertensione arteriosa polmonare, la diagnosi precoce fa la differenza. Promettenti risultati dai trial con sotatercept, frutto della ricerca MSD

09/03/2023

Ipertensione arteriosa polmonare, un’affezione che toglie il fiato. Anche solo salire le scale, o percorrere un tratto di strada, diventa un’impresa. Questi inconvenienti affliggono 3.500 persone in Italia, quindi stiamo parlando di una malattia rara, ed è sempre difficile smascherare il ladro del respiro, in media si calcola che occorrono fino a tre anni per arrivare a una diagnosi certa.

 

Congresso americano di cardiologia

L’industria farmaceutica ha reso disponibili, negli anni, terapie via via più efficaci, ma mai veramente risolutive. Dati promettenti arrivano ora da sotatercept, molecola frutto dalla ricerca MSD, tecnicamente un inibitore di segnale dell’attivina. I dati sul trattamento degli adulti (studio di fase III Stellar) sono stati presentati al congresso dell’ American College of Cardiology.

 

Genetica

Affanno, stanchezza, senso di costrizione al petto, vertigini e svenimenti: sono sintomi ricorrenti nelle malattie respiratorie, e si riscontrano anche in questo caso. “Negli ultimi vent’anni sono cresciute le conoscenze, sono attualmente disponibili diversi farmaci, ma dobbiamo attenderci ulteriori sviluppi dalla ricerca”, ha affermato Vittorio Vivenzio, presidente dell’associazione pazienti e familiari Amip, che ha perso due figli in età giovanile a causa di questa malattia.

 

Dati clinici

“L’ultima promettente terapia, sotatercept, raggiunge l’obiettivo finale primario, migliora la capacità di esercizio, aumenta la distanza percorsa a piedi – spiega da parte sua Carmine Dario Vizza, direttore dell’Unità Ipertensione Polmonare del Policlinico Umberto I di Roma – inoltre ha mostrato miglioramenti in 8 dei 9 endpoint secondari, riducendo il rischio di morte o di peggioramento dell’84% con un follow-up mediano (periodo di osservazione, ndr) di 32,7 settimane”.