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’Quei’ giorni e ’quelle’ notti: tabù da spezzare

Ancora oggi le mestruazioni sono vissute come un momento da nascondere e che limita le donne

18/12/2022

Ci sono momenti nella vita di una donna che sembrano essere tabù: sono quelli del ciclo mestruale, dei quali non si parla, come fossero qualcosa di cui vergognarsi. “Invece dobbiamo sfatare dei falsi miti” afferma Michela Marabini, Marketing Manager di Nuvenia (brand di Essity, azienda multinazionale svedese leader nel settore dell’igiene e dalla salute).

 

Dottoressa Marabini, perché falsi miti?

«Perché ancora oggi si tende a nascondere, a non parlare delle mestruazioni, a volte anche in famiglia. Sono viste come qualcosa di “disdicevole”, in alcuni contesti culturali anche oggi la donna viene considerata “impura” in quei giorni. È come se ci fosse qualcosa di misterioso in quel sangue che invece è quanto di più fisiologico, di naturale, possa esistere».

 

Insomma un tabù?

«Sembrerebbe di sì. Un nostro spot che mostrava per pochissimi secondi un assorbente macchiato di rosso è stato molto contestato. Ma non si ha una reazione simile davanti a un film che indulge sui particolari di uno sgozzamento, con sangue che scorre a fiumi! Evidentemente nell’immaginario collettivo c’è sangue e sangue, quello della morte è accettato, quello naturale che si verifica in una fase della vita, no…».

 

Eppure la maggior parte delle donne non trascorre “quei giorni” in maniera serena, c’è chi ha forti dolori di pancia, chi disagi, chi sbalzi di umore, chi passa la notte in bianco.

«Ma non sostengo certo che siano giorni sereni, anzi per questo credo che debbano essere vissuti con l’aiuto di tutti i comfort possibili, a cominciare dagli assorbenti. In particolare di notte, perché senza un riposo notturno adeguato non si potrà affrontare al meglio la giornata».

 

Aiuti, ma quali?

«Con la campagna #Mestrusomnia abbiamo voluto sottolineare l’impatto delle mestruazioni nella vita delle donne, sulla qualità del loro sonno e quindi del loro benessere, portando solidarietà, empatia e conforto. C’è una significativa disuguaglianza quando si tratta del sonno tra le donne: molte di loro sperimentano una qualità e una quantità di sonno complessivamente inferiori durante il ciclo. La campagna si basa sulla ricerca condotta da Essity nel 2022 per indagare il fenomeno e studiare come le mestruazioni influiscano sulle abitudini notturne delle donne. La ricerca, che esplora la disparità di sonno tra chi ha le mestruazioni e chi non le ha, nota anche come “period sleep gap”, rivela che le donne sperimentano una qualità e una quantità di sonno complessivamente inferiori durante le mestruazioni. In particolare, il 62% delle donne dichiara una carenza di sonno durante il ciclo mestruale perdendo in media cinque mesi di sonno – 3.802,5 ore o 158 giorni – nel corso della vita».

 

Quindi anche gli assorbenti studiati apposta per la notte aiutano.

«Certamente, non solo perché danno fisicamente conforto ma anche sotto un profilo psicologico, perché eliminano il timore di macchie indesiderate, anche se si ha un sonno agitato e ci si rigira più volte nel letto».

 

Lei pensa che l’informazione debba coinvolgere anche il ginecologo?

«Certamente, per spiegare che il ciclo mestruale è quanto di più naturale possa esistere, anzi ci si deve preoccupare se smette o si altera. Ma l’aspetto ginecologico spesso è trascurato anche da parte di donne adulte. Sapesse quante ne sento, anche amiche, che non fanno controlli, mammografie, pap tes, perché “tanto va tutto bene”».

 

La scuola può aiutare nell’informazione?

«Certamente, anzi ci credo molto, abbiamo già avuto una serie di incontri coi ragazzi in alcune scuole di Milano. E sapesse come erano interessati anche i maschi. Quella dell’informazione scolastica è una via per abbatere i tabù e vivere meglio».

 

Campagna Nuvenia

La campagna #mestrusomnia si basa sulla ricerca di Essity condotta nel 2022 sulla qualità del sonno durante il periodo mestruale. Emerge che un terzo delle donne (33%) fatica a dormire ’in quelle notti’ per l’ansia di macchiare le lenzuola, a riprova del radicato stigma che ancora esiste intorno al sangue mestruale. Questo impedisce di vivere a pieno la propria vita: il 62% delle donne non ama fermarsi a casa di altri o andare in vacanza durante il ciclo, mentre il 18% preferirebbe rinunciare a un appuntamento piuttosto che affrontare la vista di una macchia sul pigiama o sulle lenzuola.

 

Sebbene la ricerca dimostri che la maggioranza (il 64%) utilizza gli assorbenti perché li sente affidabili, per molte non sono sufficienti: il 30% delle donne, infatti, dorme solo in determinate posizioni. Il 51% resta sveglia a causa del dolore e del fastidio dei crampi; poco più della metà è a conoscenza dei benefici dell’autoerotismo per alleviare i dolori, mentre solo il 27%, riferisce di aver usato l’orgasmo per alleviare i crampi. Per il 66%, i disturbi del sonno aumentano durante la fase mestruale, causando la perdita di 1,5 ore di sonno a notte o 7,5 ore ad ogni ciclo, ovvero circa quattro giorni (o 97,5 ore) di sonno all’anno.