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Quanto cammini e vai in bici? In città dipende anche dal quartiere

Lo evidenzia uno studio internazionale condotto su quasi 40 mila adulti residenti in 350 centri urbani di 21 Paesi a basso, medio e alto reddito

16/01/2023

Camminare e pedalare sono due semplici e salutari attività fisiche alla portata di tutti. Anche se non tutti le mettono in pratica con la giusta frequenza e la causa può anche dipendere… da dove abitano. Secondo uno studio internazionale condotto su quasi 40.000 adulti e pubblicato nel numero di gennaio 2023 della rivista Cities, il modo in cui le persone percepiscono il proprio quartiere può infatti avere molto a che fare con la scelta di andare a piedi o in bicicletta.

 

Più è bello, più ti muovi

I partecipanti allo studio avevano un’età compresa tra i 35 e i 70 anni e vivevano in oltre 350 centri urbani di 21 Paesi a basso, medio e alto reddito secondo la classificazione della Banca Mondiale. Quelli che maggiormente si muovevano a piedi e in bici, per andare al lavoro come per semplice svago, sono anche risultati quelli che riferivano di vivere in quartieri con caratteristiche maggiormente positive in termini di presenza di negozi e parchi urbani nel raggio di 20 minuti da casa, di connettività delle strade (numero di intersezioni a tre o quattro vie) e di sicurezza rispetto alla criminalità.

 

Ma il divano di casa rimane una calamita

Anche se dall’incrocio dei dati raccolti dai ricercatori emerge che alti standard di servizi e di estetica del quartiere sono da mettere in correlazione con una maggiore tendenza agli spostamenti a piedi e in bici, è però proprio nei Paesi più ricchi che il divano di casa continua a esercitare la maggiore attrazione.

“I livelli di sedentarietà sono in aumento a livello globale e nei Paesi ad alto reddito oltre il 70% degli adulti è fisicamente inattivo”, osserva Scott Lear, professore di Scienze della salute della Simon Fraser University, in Canada, che ha partecipato allo studio. “Un adulto su quattro non raggiunge il livello di attività raccomandato dall’OMS di almeno 150 minuti a settimana di attività fisica aerobica di intensità moderata e questa tendenza ha ovviamente conseguenze negative per la nostra salute”.

La soluzione anti-sedentarietà non sta quindi solo nell’aumento di spazi verdi dell’edilizia residenziale e per questo i ricercatori si sono già riproposti di approfondire il tema, cercando di capire quali interventi a livello di quartiere (appunto) possano invogliare a camminare e pedalare di più gli abitanti dei centri urbani nei singoli contesti.