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Protesi al ginocchio, gli innumerevoli vantaggi della robotica

A fare chiarezza sul tema è Gianmarco Regazzola, Chirurgo Ortopedico, Specialista in Chirurgia protesica e robotica dell’anca e ginocchio

04/05/2022

Per coloro che soffrono di forti dolori al ginocchio i movimenti quotidiani possono subire enormi limitazioni, oltre al dover convivere con un enorme fastidio. Sono molti i dubbi che affliggono i pazienti che si trovano in ostaggio di questa problematica, a fare chiarezza sul tema è Gianmarco Regazzola, Chirurgo Ortopedico, Specialista in Chirurgia protesica e robotica dell’anca e ginocchio all’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda.

 

La buona notizia, come spiega l’esperto, è che grazie all’intervento chirurgico che prevede l’inserimento di protesi è possibile ritrovare il benessere perduto. Questo genere di procedura, infatti, utilizzando la robotica offre notevoli vantaggi: dalla riduzione del dolore fino al recupero funzionale e il progressivo ritorno alla routine della vita quotidiana, con una percezione “naturale” del ginocchio.

 

Soggetti a rischio

E’ inoltre possibile tracciare un identikit dei soggetti a rischio: solitamente sono persone oltre i 60-65 anni con esiti di intervento chirurgico per meniscectomia, ginocchia con mal allineamento, esiti traumatici, obesità e attività manuale pesante.

 

Quando operare

“La protesi al ginocchio è indicata quando il dolore e la disabilità causano un peggioramento significativo della qualità di vita. Quando il legamento s’infiamma, e ghiaccio ed antidolorifici non bastano, il dolore diventa importante. A una grave sintomatologia deve corrispondere un quadro radiografico che mostra un’artrosi severa di IV grado con un usura completa delle superfici articolari e un conseguente esposizione dell’osso. Lo sfregamento delle superfici causa il dolore  invalidante che richiede un trattamento definitivo”, spiega Regazzola, che raccomanda la chirurgia robotica.

 

E ancora: “Questa tecnica consente una maggiore accuratezza nel posizionamento delle componenti protesiche rispettando l’anatomia e la biomeccanica del paziente personalizzando l’intervento chirurgico su misura per il paziente. Il sistema robotizzato permette inoltre di eseguire una ricostruzione 3D del ginocchio del paziente. Mediante uno studio dinamico della tensione dei legamenti, il sistema robotizzato aiuta il chirurgo a posizionare nel modo ottimale le componenti protesiche”, conclude lo specialista.

 

Indicazioni post operatorie

Ovviamente non è tutto nelle sole mani del chirurgo, la raccomandazione per il post intervento prevede un ciclo di fisioterapia per il recupero funzionale. Il paziente torna a camminare in poche ore dall’operazione, abbandonando le stampelle dopo un mese. A distanza di tre mesi può già ritornare a riprendere le normali attività come passeggiate e sport a basso impatto, chiarisce Regazzola.