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Profumi, all’origine del loro potere segreto

L’aromaterapia sfrutta gli oli essenziali di piante, fiori, legni, semi e resine per stimolare il benessere

17/04/2022 - di Chiara Bettelli

L’olfatto è un senso che sembra stare nelle retrovie, con discrezione, eppure è vincente perché ha un potere straordinario assumendo in sé, con il meccanismo dell’evocazione, tutti gli altri sensi: vista, udito, gusto e tatto. Un filo conduttore tra corpo, mente, emozione e spirito grazie ad uno stock di suggestioni. Un profumo, un odore, e si viaggia immediatamente nel tempo e nello spazio. Gli afrori naturali o gli effluvi che si sprigionano dal flacone e le evocazioni rappresentate dal nome, dal design della boccetta e del packaging esterno trasportano là dove in quel momento non siamo… Un aroma può condurci in luoghi immaginari o reali, e anche dentro noi stessi, stimolando la ricerca interiore. E, allo stesso modo dei colori, dei suoni e delle immagini, gli odori sono legati al vissuto di ciascuno. Un dèja vù che ‘pesca’ in momenti vicini o molto lontani, un album di ricordi da sfogliare con il naso.

 

Odori sgradevoli

Anche l’odore per noi soggettivamente sgradevole (ed esistono odori che sono oggettivamente nauseanti come alcuni emanati da solventi, disinfettanti, rifiuti organici) ci turba all’istante, facendoci allontanare da un flashback spiacevole. L’osmofobia, la repulsione di certi odori, o l’odorare profumi troppo intensi, può essere causa di cefalea. Queste proprietà legate all’olfatto hanno ispirato alcuni psicoterapeuti che utilizzano il potere degli odori per favorire l’emergere di ricordi sepolti nel passato: velocissime, le molecole odorose mandano impulsi al cervello, ed ecco che arrivano le memorie.

 

Aromaterapia

L’aromaterapia, pratica antichissima che impiega le essenze aromatiche delle piante per il benessere, agisce a livello organico ed emozionale per aiutare a curare alcuni disturbi fisici o psichici. Come ogni terapia olistica, stimola l’autoguarigione. In aromaterapia si utilizzano gli oli essenziali che si possono trovare nelle foglie, nei petali, nei legni, nei frutti, nei semi, nelle radici e nelle resine. E si utilizzano soprattutto attraverso il massaggio, gli impacchi o le inalazioni.

 

Esistono anche patologie dell’olfatto: allucinazioni olfattive, se si sente un odore che non esiste; daltonismo degli odori se alcuni non corrispondono a quelli reali; anosmia specifica (che riguarda alcuni odori) o totale. E, resa nota dal Covid 19, l’alterazione o riduzione dell’olfatto, insieme a quella del gusto. Le note odorose hanno ispirato soprattutto i ‘nasi’: chi inventa le fragranze si sbizzarrisce ricreando, in boccetta, le onde del mare, gli odori della campagna e i sognanti e solari ritmi della natura mediterranea ed esotica, ricreando un cammino emozionale. Fragranze che variano da pelle a pelle, da individuo a individuo.

 

Ma come si svolge il percorso olfattivo: dall’odore alle sensazioni?

 

“Contrariamente a quanto si può pensare, non è attraverso le narici che si effettua concretamente la percezione degli odori, ma dietro la sella del naso proprio sotto il cervello, di cui i recettori affioranti dalla mucosa costituiscono un prolungamento (il naso mette in gioco sei milioni di neuro-recettori) – spiega Angelo Lofino, psicoterapeuta –. L’altro prolungamento si proietta nel bulbo olfattivo e nel diencefalo, definito ‘cervello odorante’, o sistema limbico. La sensazione odorosa è in parte dovuta anche dalla stimolazione del nervo trigemino”.