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Prevenzione, alleata della scienza

Le terapie oncologiche raggiungono risultati sempre più efficaci. Uno stile di vita sano riduce i rischi

19/02/2023 - di Roberto Baldi

«Il tumore è una parola, non una sentenza. Quando hai una seconda possibilità nella vita, credici e vai fino in fondo. Io ne sono la prova», diceva dopo la diagnosi di cancro Lance Armstrong, considerato un’icona sportiva per aver vinto il Tour de France sette volte consecutive dal 1999 al 2005.

 

C’è sempre un bagliore di speranza anche nel male più impervio che è appunto il tumore, se si ha il coraggio e la forza di combattere. La prima prevenzione è appunto la voglia di lottare, facendo le cure dovute in spirito di fiducia perché il progresso scientifico costante può riservarti la sorpresa positiva.

 

L’incapacità di pensare in positivo può pesare su un malato di cancro come una seconda malattia. Cominciamo col dirci che cinque tumori fanno registrare in Italia le percentuali più alte di sopravvivenza. Sono quelli della tiroide (93%), prostata (91%), testicolo (91%), mammella (87%), melanoma (87%), polmone e colon- retto. Nella popolazione italiana è stato stimato che vi siano circa 3.460.000 persone che vivono dopo una diagnosi di tumore.

 

Non si tratta di supposizioni e congetture, ma di solidi dati epidemiologici. È quanto spiegato sull’autorevole rivista International Journal of Epidemiology dai ricercatori del Centro di riferimento oncologico (CRO) di Aviano, che hanno riportato i risultati dello studio EUROCARE-5.

 

A questi dati si aggiungono quelli contenuti nell’edizione 2020 del volume “I numeri del cancro in Italia” curato dall’Associazione italiana registri tumori (AIRTUM) e dall’Associazione italiana di oncologia medica (AIOM), con il contributo di Fondazione AIOM, le indagini di sorveglianza epidemiologica PASSI e la Società italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica (SIAPEC-IAP).

 

È si vero che esiste una parte di tumori per i quali la lotta è rivolta esclusivamente a un periodo di sopravvivenza aggiuntiva, ma vale la pena apprestarsi ai rimedi possibili, nella speranza che si affacci una luce nuova dentro il tunnel del progresso scientifico. Le strade da intraprendere sono di natura preventiva e curativa, quest’ultima da identificare nella terapia oncologica e nell’intervento chirurgico.

 

Secondo i dati dell’OMS, si stima che il 30-50 per cento dei tumori possa essere prevenuto con comportamenti più salubri, come smettere di fumare, alimentarsi in modo sano ed equilibrato, fare attività motoria, evitare l’abuso di bevande alcoliche, ridurre il sovrappeso, sottoporsi con regolarità a visite ed esami di screening di cui può dirvi il medico di famiglia.

 

Da monitorare attentamente anche i cosiddetti fattori di rischio genetici e ambientali, atteso che lo sviluppo del cancro può richiedere anche decine di anni. La diagnostica per immagini (TAC, PET, ecografia, risonanza magnetica, radiografia, ecc.) è solitamente il metodo principale di analisi per la diagnosi dei tumori solidi. Le modalità variano a seconda della sede tumorale che viene ipotizzata.

 

Per i tumori del sangue può bastare una semplice analisi del sangue o dei linfonodi. Stadiazione e determinazione del grado di malignità sono affidati all’anatomia patologica attraverso l’analisi istologica dei tessuti, spesso integrata da tecniche di biologia molecolare.

 

Accanto alla chemioterapia e alla terapia chirurgica, si registrano sempre più benefici per alcuni tumori nell’immunoterapia: è un trattamento farmacologico approvato per la cura di alcuni tumori che aiutano il sistema immunitario dell’organismo a riconoscere e attaccare le cellule tumorali.

 

La si somministra con infusione endovenosa per via sistemica nei pazienti che hanno già ricevuto chemioterapia previa valutazione dell’oncologo. Si tratta, in definitiva, di un quadro clinico complesso, in rari casi con prospettive negative anche nel breve tempo ma, come già detto in inizio, mai abbassare la guardia, riferendosi all’aiuto primario del medico di famiglia e in taluni casi anche all’aiuto dello psicologo.