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Perché non è mai troppo tardi per iniziare a fare attività fisica

Nel caso dei pazienti cardiopatici, adottare uno stile di vita attivo anche in là con gli anni diminuisce il rischio di decesso

06/09/2021 - di Redazione

Non è mai troppo tardi per cominciare a fare un po’ di esercizio fisico: vale per tutti e vale in particolare per i malati di cuore. Secondo un vasto studio presentato di recente, diventare attivi anche in là con gli anni può portare quasi gli stessi benefici di un’attività fisica continuativa in termini di aspettativa di vita.

Condotta dall’Università di Berna, la ricerca ha preso in esame 33mila persone cardiopatiche allo scopo di investigare la correlazione fra attività fisica e rischio di decesso. Al principio dell’indagine i soggetti (dei quali un terzo donne) avevano un’età media di 62 anni e mezzo. In base alle loro abitudini nella fase iniziale e all’altezza dell’ultimo controllo, dopo sette anni, sono stati suddivisi in quattro gruppi: pazienti attivi durante tutto il tempo, inattivi durante tutto il tempo, più attivi alla fine che all’inizio, meno attivi alla fine che all’inizio. L’attività fisica ottimale è stata quantificata in un intervallo compreso fra i 150 minuti settimanali a intensità moderata a i 75 minuti a intensità elevata.

Guardando al rischio di morte per qualsivoglia causa, risultava minore del 50% nel gruppo delle persone sempre attive e del 45% in quello delle persone inizialmente inattive che nel frattempo si sono messe a fare esercizio, rispetto al gruppo di chi non faceva niente. Nel caso specifico delle malattie cardiovascolari, il rischio di decesso era rispettivamente minore del 51% e del 27%. Da segnalare che, fra chi non ha mai fatto attività fisica e chi la faceva ma poi ha smesso, il rischio di morte era analogo.

“I risultati mostrano che mantenere uno stile di vita attivo nel corso degli anni è associato con la longevità maggiore“, conclude l’autrice dello studio Nathalia Gonzalez, “Tuttavia, i pazienti affetti da malattie cardiache possono superare anni di inattività e ottenere benefici in termini di sopravvivenza cominciando a fare esercizio anche più avanti nella vita”.