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Papilloma virus, condilomi e rapporti sessuali. Profilassi in adolescenza

31/01/2022

Si chiama papilloma virus, noto anche come HPV, ed è responsabile della più diffusa infezione a trasmissione sessuale conosciuta: otto persone su dieci entrano in contatto, nell’intimità, con questo agente eziologico. Ma perché è opportuno combattere e prevenire l’infezione da papilloma? Perché questo virus provoca infiammazioni, condilomi (creste di gallo a livello genitale o anale con rapporti sessuali dolorosi) e alla lunga  favorisce l’insorgenza di tumori del collo dell’utero, preceduti da displasia.

 

Incidenza

Nel sesso femminile si verifica un picco di incidenza di contagi intorno ai 25 anni, trasmissione sostenuta appunto dai primi rapporti intimi. Occorre tenere a mente che anche gli uomini contraggono l’HPV, che si ripercuote nelle età successive in parallelo a quanto accade nella donna.

 

Citologia vaginale

Negli anni sessanta, quando ancora mancava un vaccino efficace, la prevenzione veniva effettuata tramite campagne di citologia vaginale (pap test), con prelievo di campioni biologici del collo dell’utero analizzati al microscopio, al fine di rilevare segni precoci di trasformazione neoplastica della mucosa, fino alla malignità. Oggi però è possibile diagnosticare la presenza del papilloma mediante esami sofisticati, eradicare l’infezione con terapie appropriate, e in molte regioni viene offerta gratuitamente la vaccinazione anti HPV alle ragazze, poi estesa anche ai maschi, visto che questo virus rimbalza dall’uomo alla donna e viceversa. Vediamo di seguito tre consigli per combattere il papillomavirus.

 

Modelli regionali

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una strategia globale, acquisita anche dall’Unione Europea, con l’obiettivo di eradicare il tumore del collo dell’utero entro il 2030. Interessante, a questo proposito, la strategia adottata dalla Regione Piemonte contro l’HPV, che prevede non solo l’offerta attiva e gratuita alle ragazze e ai ragazzi nel dodicesimo anno di età, ma anche l’estensione della gratuità della vaccinazione a: donne di 25 anni di età – in occasione della chiamata al primo screening per la citologia cervicale (PAP test); ma estesa anche agli uomini, ai soggetti con infezione da HIV; alle donne con lesione pre-cancerosa, anche in caso di adesione ritardata, il diritto alla gratuità è garantito senza limiti di età. “Si tratta di un modello al momento unico in Italia, utile per implementare la campagna vaccinale che la pandemia ha giocoforza rallentato”, ha precisato Alessandro Stecco, medico docente all’Università del Piemonte Orientale, in occasione di un convegno promosso da Motore Sanità.

 

Igiene e profilassi

“Nell’80% dei casi, l’infezione da HPV decorre in maniera asintomatica – ha spiegato Giancarlo Icardi, direttore della scuola di specializzazione in Igiene all’ Università di Genova, già coordinatore del Gruppo vaccini della Società Italiana di Igiene e medicina preventiva (SITI) – perché l’organismo ha la capacità di eliminare il virus. In altri casi, il sistema immunitario fallisce, con conseguenze gravi. Generalmente, il tempo che intercorre tra l’infezione e l’insorgenza delle lesioni precancerose è di circa cinque anni, mentre la latenza per l’insorgenza del carcinoma della cevice può essere di decenni. Abbiamo a disposizione un’arma molto potente: la vaccinazione è in grado di prevenire fino a quasi il 90% di tutti i tumori HPV-correlati in uomini e donne”.

 

Fare prevenzione

Presentata in conferenza stampa nelle scorse settimane la campagna legata al portale informativo www.haiprenotatovero.it al fine di offrire a tutti gli utenti la più ampia panoramica sul Papillomavirus e le possibilità di prevenzione. Una specifica sezione, denominata “Vaccinarsi nella tua regione”, riporta tutte le informazioni necessarie per accedere alle offerte di vaccinazione anti-HPV presso le strutture sanitarie del territorio di residenza dato che in molte Regioni la vaccinazione è estesa in gratuità alle ragazze 25enni e alle donne con lesioni pre-cancerose.