Virus sinciziale, la proposta dei pediatri: "Anticorpi monoclonali ai neonati"

"Organizzare la somministrazione di tale anticorpo direttamente in ambito ospedaliero, prima della dimissione dal reparto di maternità, per tutti i bambini nati nel periodo epidemico"

di Redazione Salus
29 marzo 2024
Baby Getting a Vaccine

Antonio D’Avino, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri – commentando la circolare diramata alle Regioni dalla Direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute con le “Misure di prevenzione e immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale” – chiarisce che i pediatri si rendono disponibili ad essere parte attiva della strategia indicata dalle istituzioni: “consapevoli di essere per i genitori un punto di riferimento certo per gli interventi assistenziali in materia di prevenzione”.

 

La prevenzione del Vrs, ricorda la Fimp in una nota, rappresenta una priorità di sanità pubblica, essendo il virus la principale causa di ricovero e responsabile di infezioni alle basse vie aeree, come bronchioliti e broncospasmo, per neonati e bambini entro il primo anno di vita. Il picco di incidenza del Vrs avviene nel periodo invernale, contemporaneamente ad altre malattie respiratorie, determinando un sovraccarico assistenziale con migliaia di accessi negli ambulatori del pediatra di famiglia e nei Pronto Soccorso, e ricoveri in ospedale e in terapia intensiva per le forme più gravi.

 

E, sempre a proposito di prevenzione: “Oggi, grazie alla disponibilità di anticorpi monoclonali innovativi indicati per neonati e bambini – prosegue D’Avino – è possibile prevenire la circolazione del virus e tutelare la salute della popolazione pediatrica che, specialmente nel primo anno di età, è maggiormente esposta ai rischi derivanti dall’infezione. Alla stregua di un programma vaccinale, sarebbe opportuno organizzare la somministrazione di tale anticorpo monoclonale direttamente in ambito ospedaliero, prima della dimissione dal reparto di maternità, per tutti i bambini nati nel periodo epidemico, tra ottobre e marzo, mentre i bambini nati nel periodo compreso tra aprile e settembre dovrebbero essere immunizzati nel mese di ottobre dell’anno di nascita, a cura dei servizi territoriali e del proprio Pediatra di Famiglia”.

 

“L’auspicio – conclude D’Avino – è che tutte le Regioni possano recepire in maniera omogenea le indicazioni contenute nella circolare ministeriale e rendere disponibili le nuove soluzioni per consentire l’attuazione di strategie preventive adeguate a tutelare la salute dei più piccoli e a ridurre i carichi assistenziali causati dalle infezioni da Vrs sul territorio e negli ospedali”.