Verdure nella dieta e buon riposo mantengono giovane il cervello

Due studi sui depositi di amiloide nella materia grigia mostrano il valore dei sani stili di vita

di Redazione Salus
17 marzo 2023
Memory loss due to dementia. Senior man losing parts of head as symbol of decreased mind function.

Un consumo regolare di verdure fresche, e un buon numero di ore da dedicare al riposo, aiutano a mantenere efficiente il cervello. Le persone con un sonno regolare, e che negli anni rispettano una dieta amica della natura (verdure a foglia verde e altri ortaggi, frutta, cereali integrali, olio d’oliva, fagioli, noci e pesce) sono meno gravate dai segni tipici dell’invecchiamento e dell’Alzheimer (pracche collodali di beta-amiloide nella materia grigia, e grovigli tau). Queste osservazioni sono state descritte in un articolo sulla rivista Neurology.

 

Esiste, inoltre, un legame tra Alzheimer e scarsa qualità di sonno. In soggetti predisposti, fin dall’età giovanile, un sonno disturbato può favorire l’instaurarsi di processi neurodegenerativi. Non è solo la quantità del sonno a essere rilevante, ma anche la sua qualità: infatti è solo nel sonno profondo che il sistema linfatico può svolgere efficientemente il compito di spazzino delle sostanze neurotossiche che si accumulano nelle ore del giorno. Anche in assenza di altri fattori (riduzione del tempo di sonno o condizioni ipossiche) poi, la sola frammentazione del sonno a livello cerebrale, ostacolando il mantenimento del sonno profondo, è in grado di innescare e mantenere il processo.

 

L’esistenza  un legame diretto tra Alzheimer e scarsa qualità del riposo notturno è stata dimostrata da una ricerca del Centro di medicina del sonno delle Molinette, Università di Torino. Ricercatori hanno studiato l’effetto di un sonno disturbato su modelli animali geneticamente predisposti al deposito di beta-amiloide, una proteina, che compromette irreversibilmente le funzioni cognitive indipendentemente dall’età.