Vaccini anti Covid, Ema: “Non provato l’aumento di mortalità. Sul web spesso cifre errate”
L'Agenzia Europea dei Medicinali non esclude gravi effetti collaterali ma li ritiene “molto rari”, mentre i decessi sarebbero dovuti a “circostanze del tutto eccezionali”
Roma, 22 maggio 2025 – A 5 anni dall'immissione in commercio dei vaccini contro il Covid-19 e nel momento in cui il mondo segue con attenzione l’emergere di una nuova variante del SARS-CoV-2, denominata LP.8.1, l'Agenzia Europea dei Medicinali (Ema) chiarisce alcuni luoghi comuni che ancora circolano sui vaccini aggiornando la pagina dedicata sul proprio sito istituzionale Ema. In primo luogo, sottolinea l’Agenzia, non c'è prova di un aumento di decessi nella popolazione dovuto alle vaccinazioni contro il Covid-19. Più in generale, l’Ema invita a essere molto cauti nei confronti delle notizie sulla sicurezza dei vaccini diffuse online perché possono contenere cifre errate.

"Le prove raccolte da centinaia di milioni di persone vaccinate confermano che la sicurezza dei vaccini Covid-19 autorizzati nell'Ue è molto rassicurante – scrive l'Agenzia Europea dei Medicinali – . La stragrande maggioranza degli effetti collaterali noti sono lievi e di breve durata". L'Agenzia non esclude che "possono verificarsi gravi effetti collaterali, ma sono molto rari". Inoltre, "in circostanze molto eccezionali", questi "possono aver contribuito alla morte di una persona vaccinata". Si tratta tuttavia di casi veramente eccezionali, precisa l'agenzia. Nel complesso, i dati analizzati dall'Ema hanno mostrato che "non ci sono prove di un aumento dei decessi correlati alla vaccinazione Covid-19". Al contrario, i picchi di mortalità registrati negli anni passati hanno coinciso con le diverse ondate della pandemia.
Sulla sicurezza dei vaccini, aggiunge l'Ema, bisogna essere molto attenti nella fruizione dell'informazione: "Ci sono molte cifre errate sulle segnalazioni di sospetti effetti collaterali e decessi a seguito della vaccinazione Covid-19 che circolano sui social media e su vari siti web", precisa. "Queste cifre spesso derivano da un malinteso su come usare la Banca dati europea delle sospette reazioni avverse ai farmaci". Per quanto riguarda infine la capacità dei vaccini anti-Covid di ridurre la trasmissione del virus. All'inizio della pandemia, è stato "chiesto alle aziende di dare priorità agli studi che esaminassero quanto bene i vaccini proteggessero contro la malattia, questo non significa che non possano ridurre la trasmissione del virus", conclude l’Ema.