Un milione di anziani fragili, difficoltà per il caldo record
Bernabei (Italia Longeva) lancia l'allarme: assistenza domiciliare e Rsa ancora sottopotenziati rispetto ai bisogni
L’Italia si sta popolando di persone di costituzione sempre più fragile, oltre 11 milioni di individui sopra i 50 anni stanno perdendo colpi, ed è un numero destinato a crescere. La misurazione dell’indice di robustezza ci dice che la prevalenza della cosiddetta fragilità severa, è più che raddoppiata, interessa più di un milione di persone, in gran parte ultrasettantenni. Con il caldo torrido di questi giorni vivono una condizione di particolare sofferenza.
Gli anziani affetti da fragilità severa presentano maggiori disabilità e ricoveri ospedalieri ricorrenti. Nonostante l’aumento degli indicatori, le disponibilità di servizi di assistenza domiciliare e di posti nelle residenze socioassistenziali (RSA) sono rimasti indietro, come numeri, soprattutto nel Sud Italia.
I dati provengono da un’indagine di Italia Longeva, che ha esaminato oltre 8 milioni di cartelle cliniche di pazienti con almeno due patologie croniche tra il 2011 e il 2021. Si tratta del primo studio in Italia, e tra i primi in Europa, che ha analizzato un così ampio trend di fragilità in una popolazione così ampia. L’indagine è stata presentata all’ottava edizione degli Stati Generali dell’assistenza a lungo termine, organizzati a Roma, all’Eur, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) e la Direzione Programmazione del Ministero della Salute.
Secondo Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva, punto di riferimento fondamentale della geriatria moderna, è necessario sviluppare strumenti per identificare precocemente gli individui fragili e anticipare le esigenze assistenziali delle fasce vulnerabili. È fondamentale una buona programmazione sociosanitaria a livello nazionale e regionale per organizzare un’adeguata offerta di assistenza territoriale a lungo termine.
L’analisi ha anche evidenziato che gli indicatori di fragilità sono superiori rispetto alla media in regioni come la Campania, la Sicilia, la Puglia, la Calabria e l’Umbria. Nonostante un timido aumento dell’offerta di assistenza domiciliare e residenziale nel corso degli anni, questa offerta appare incapace di soddisfare i bisogni emergenti. Occorre invertire la tendenza, diversamente il sistema sanitario sarà incapace di sostenere il peso che si scarica sulle spalle delle famiglie, collegato come è all’incremento delle patologie croniche. È pertanto fondamentale utilizzare al meglio le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per riorganizzare il sistema di cure territoriali e fornire risorse, strutture e professionalità adeguate per garantire una risposta efficace alle necessità degli anziani.
In questi giorni Hans Henri Kluge, direttore della Regione Europea dell’Oms, ha lanciato un appello per via dell’ondata di caldo che investe l’Europa, invitando la popolazione attiva a prendersi a cura dei soggetti fragili, controllando parenti e vicini anziani in difficoltà, limitando le attività all’aperto quando fa molto caldo, rimanendo idratati, mantenendo le abitazioni ventilate e raccomandando di prendersi lunghe pause di riposo in ambienti riparati e meno esposti alle temperature elevate.