Terapia ormonale in menopausa toccasana per la memoria

Indagine dell'Università East Anglia scopre un fattore protettivo nei confronti dell'Alzheimer

18 gennaio 2023
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La terapia ormonale sostitutiva in menopausa migliora la memoria, in senso lato potrebbe costituire un elemento protettivo nei confronti della malattia di Alzheimer, nelle donne predisposte ad accusare un deterioramento mentale. Lo rivela uno studio della University of East Anglia, secondo cui la somministrazione della terapia ormonale sostitutiva si associa a una migliore capacità nel ricordare le cose, in età avanzata, nelle donne portatrici del gene APOE4, fattore di rischio numero uno per l’Alzheimer.

 

Vampate

I ricercatori hanno confermato che la terapia ormonale sostitutiva risulta più efficace se introdotta quando si presentano le prime avvisaglie della menopausa, in quella fase di transizione quando i segnali di cambiamento, irregolarità del ciclo o vampate, iniziano a fare capolino.

 

Prevenzione

Oltre mille volontarie hanno aderito a un’iniziativa europea per la prevenzione della demenza, accettando di farsi monitorare (diagnostica per immagini e test neuropsicologici) al fine di misurare l’impatto della terapia ormonale sostitutiva nelle donne portatrici del genotipo APOE4. I vantaggi, i benefici, sono particolarmente evidenti quando la terapia ormonale sostitutiva viene introdotta precocemente.

 

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Volontariato

Nel Regno Unito un movimento di volontariato guidato da Davina McCall, volto a diffondere il benessere femminile nella lunga stagione della menopausa, si è rivelato coinvolgente al punto che il parlamento inglese sta valutando la rimborsabilità delle terapie ormonali sostitutive (TOS).

 

Spese sanitarie

Sull’onda di questa tendenza, recentemente, una multinazionale del calibro di Boots ha offerto alle sue dipendenti la possibilità di usufruire della copertura delle spese sanitarie per la terapia ormonale sostitutiva, rendendosi conto della ridotta produttività di una donna che lamenta i sintomi correlati alla menopausa.

 

Influencer

Dato l’interesse attorno al tema, in Italia si è costituito un movimento d’opinione simile a quello inglese per iniziativa della blogger Michela Taccola, portato avanti insieme a Marco Gambacciani, ginecologo segretario nazionale della Società Italiana della Menopausa (per tanti anni titolare di una rubrica su queste nostre pagine), e con la consulenza della dottoressa Cinzia Polo, medico specialista con una speciale competenza sui temi della menopausa.

 

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Fondazione Onda

L’anno scorso l’Osservatorio salute donna (Fondazione Onda) ha presentato un’indagine condotta con Elma Research, realizzata con il sostegno incondizionato di Theramex, secondo cui il 37 per cento delle donne intervistate riferisce di aver avuto un impatto negativo, di essersi sentita sola nell’affrontare questa fase della vita. Inoltre, più del 50 per cento delle donne in climaterio lamenta sintomi come mal di testa, disturbi del sonno e stanchezza, mentre più di una donna in menopausa su due soffre di calo del desiderio e del piacere sessuale, aumento di peso, dolori articolari e muscolari, vampate di calore e sudorazione. Nonostante ciò, quasi la metà delle donne in questa fase non ricorre ad alcun rimedio per farvi fronte, facendo al massimo uso di integratori alimentari (27 per cento) e prodotti erboristici (17 per cento); solo il 5 per cento è ricorso a terapia ormonale sostitutiva (TOS).

 

Dieta

“L’arrivo della menopausa rappresenta un momento particolarmente delicato per le notevoli modificazioni fisiche e psicologiche correlate”, ha scritto Maria Grazia Carbonelli, dietologa nutrizionista, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma. “Uno stile di vita sano con una corretta alimentazione e una regolare attività fisica aiutano ad evitare le principali conseguenze nutrizionali legate alla menopausa. Le variazioni di peso, l’aumento del grasso viscerale con ripercussioni sulla glicemia e sul colesterolo, la ritenzione idrica, la stanchezza muscolare, l’osteoporosi sono condizioni che possono avvalersi di una adeguata dietoterapia ed eventuale supplementazione con prodotti specifici. Consultare anche un medico dietologo oltre al ginecologo favorisce un approccio completo per la salute della donna in questa fase della vita”.

 

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Terapie

Rossella Nappi, professore di ginecologia e ostetricia a Pavia, ha affermato da parte sua che la ricerca mette a disposizione oggi come oggi terapie sicure, a base di ormoni identici a quelli che la donna aveva prima di entrare in menopausa, per contrastare al meglio vampate, sudorazioni notturne e disturbi del sonno, migliorando il senso di benessere percepito. In particolare, è possibile personalizzare il tipo e la durata della terapia per ridurre al minimo gli eventuali rischi che sono stati notevolmente ridimensionati da studi recenti e ottenere benefici preventivi in termini osteoarticolari, cardiovascolari e cognitivi in tutte le donne, soprattutto se in menopausa prima dei 50 anni”.