Terapia ormonale in menopausa, ecco perché va incoraggiata

Vampate e sbalzi di umore, ricerca di Fondazione Onda

di Redazione Salus
18 aprile 2022
Old senior woman sitting in a dental chair

Esiste una resistenza culturale ingiustificata nei confronti della terapia ormonale sostitutiva, è quanto emerge da una indagine promossa da Fondazione Onda che ha sondato la percezione e il vissuto delle donne italiane che hanno attraversato il climaterio.

 

Insicurezze

Benché una donna su due affermi di essere entrata in menopausa con semplicità e con un adeguato supporto medico, il 37 per cento racconta di aver avuto un impatto negativo e di essersi sentita sola nell’affrontare questa fase della vita e poco seguita a livello medico. Inoltre, più del 50 per cento delle donne in climaterio lamenta sintomi come mal di testa, disturbi del sonno e stanchezza, mentre più di 1 donna in menopausa su due soffre in maniera moderata o grave di calo del desiderio e del piacere sessuale, aumento di peso, dolori articolari e muscolari, vampate di calore e sudorazione. Nonostante ciò, quasi la metà delle donne in questa fase non ricorre ad alcun rimedio per farvi fronte, facendo al massimo uso di integratori alimentari (27 per cento) e prodotti erboristici (17 per cento); solo il 5 per cento è ricorso a terapia ormonale sostitutiva (TOS).

 

Resistenze immotivate

Nonostante l’80 per cento delle donne abbia sentito parlare della TOS e una su 2 la percepisca come una terapia di supporto per la menopausa, esistono ancora delle forti resistenze incomprensibili: la menopausa viene considerata, infatti, come una fase naturale della vita (43 per cento) in cui non è necessario prendere farmaci se non indispensabili (48 per cento), perché si ha timore anche di possibili effetti collaterali (35 per cento).

 

Sudorazioni improvvise

“È confortante vedere che la metà delle donne italiane entrano in menopausa con naturalezza, ma è un peccato rilevare che tante altre soffrono di sintomi invalidanti senza un aiuto davvero efficace da parte del medico”, commenta Rossella Nappi, professore di Ginecologia e Ostetricia e responsabile del centro della Menopausa ad alta complessità del Policlinico San Matteo – Università di Pavia. “La ricerca ci sta mettendo a disposizione terapie molto sicure, a base di ormoni identici a quelli che la donna aveva prima di entrare in menopausa, per contrastare al meglio vampate, sudorazioni notturne e disturbi del sonno che hanno un impatto notevole sulla vita quotidiana ed il senso di benessere. In particolare, è importante sapere che oggi è possibile personalizzare il tipo e la durata della terapia per ridurre al minimo gli eventuali rischi che sono stati notevolmente ridimensionati da studi recenti ed ottenere numerosi benefici preventivi sul versante osseo, cardiovascolare e cognitivo in tutte le donne, soprattutto se in menopausa prima dei 50 anni”.

 

Dieta e attività fisica

“L’arrivo della menopausa rappresenta un momento particolarmente delicato per le notevoli modificazioni fisiche e psicologiche ad essa correlate”, sostiene Maria Grazia Carbonelli, direttore Dietologia e Nutrizione, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma. “Uno stile di vita sano con una corretta alimentazione e una regolare attività fisica aiutano a evitare le principali conseguenze nutrizionali legate alla menopausa. Le variazioni di peso, l’aumento del grasso viscerale con ripercussioni sulla glicemia e sul colesterolo, la ritenzione idrica, la stanchezza muscolare, l’osteoporosi sono condizioni che possono avvalersi di una adeguata dietoterapia ed eventuale supplementazione con prodotti specifici per affrontare la menopausa al meglio. Consultare anche un medico dietologo oltre al ginecologo favorisce un approccio completo per la salute della donna in questa fase della vita”.