Tecnopolo Levi-Montalcini, cosa indaga e dove opera

Giovani talenti al lavoro nei laboratori alle porte di Bologna

di Redazione Salus
22 novembre 2021
Ampliamento Tecnopolo di Bologna "Rita Levi-Montalcini" Fondazione Iret

Investimenti sul personale e le tecnologie, supporto ai giovani ricercatori, potenziamento infrastrutturale, oltre a una sempre più fitta rete di collaborazione con le aziende: sono questi gli assi portanti della crescita del Tecnopolo Levi-Montalcini di Bologna, sede di Ozzano. Luciana Giardino e Laura Calzà, presidente e direttore scientifico di Fondazione IRET – ente di ricerca indipendente nonprofit, e Paolo Celli, manager del Tecnopolo, sono le persone chiave, punti di riferimento del campus che attrae giovani talenti.

 

Il Tecnopolo opera nello sviluppo di farmaci convenzionali e innovativi, mette a punto soluzioni per la medicina rigenerativa, utilizza tecniche bioinformatiche avvalendosi dell’intelligenza artificiale per sviluppare inediti approcci nella diagnostica e nella terapia. Uno dei focus primari del team riguarda la ricerca nel campo delle malattie del cervello e lesioni del midollo spinale.

Nel campo della formazione si inserisce il lancio del Centro Ricerca NGF, fattore di crescita dei nervi, una scoperta che è valsa il premio Nobel per la medicina alla professoressa Rita Levi-Montalcini. La Fondazione porta avanti gli studi avviati sul Nerve Growth Factor e sul suo possibile impiego come farmaco, dalle grandi potenzialità in numerosi e promettenti ambiti clinici di applicazione.

 

Laura Calzà e Luciana Giardino, docenti universitarie, sono state per oltre quindici anni al fianco di Rita Levi-Montalcini e di Luigi Aloe, quest’ultimo era il principale collaboratore dell’indimenticabile scienziata italiana. Il Progetto NGF verrà ufficialmente inaugurato a febbraio 2022.