Studio, cibi ricchi di zuccheri e grassi plasmano il cervello

Si attiva regione responsabile della gratificazione

di Redazione Salus
25 marzo 2023
Virus infection in brain

I dolci, gli snack, i cibi ricchi di grassi e zuccheri modificano letteralmente il nostro cervello, modellano le connessioni neurali in un modo da favorirne il consumo ripetuto: lo dimostra un lavoro dei ricercatori del Max Planck Institute for Metabolism Research di Colonia, in collaborazione con l’Università di Yale, pubblicato sulla rivista Cell Metabolism.

 

I ricercatori hanno somministrato tutti i giorni per otto settimane ad un gruppo di volontari un piccolo budino contenente molti grassi e zuccheri, in aggiunta alla loro normale alimentazione, mentre un secondo gruppo ha ricevuto un budino con lo stesso numero di calorie ma meno grassi.

 

L’attività cerebrale dei volontari è stata misurata prima e durante le otto settimane con una risonanza magnetica. Dopo otto settimane la risposta del cervello agli alimenti ricchi di grassi e zuccheri è aumentata notevolmente nel gruppo che ha mangiato il budino ad alto contenuto di zuccheri e grassi.

 

Ad attivarsi è stato in particolare il ‘sistema dopaminergico‘, ovvero la regione del cervello responsabile della motivazione e della gratificazione. Questo non è avvenuto nel cervello del gruppo di controllo.

 

“Le nostre misurazioni dell’attività cerebrale – spiega Marc Tittgemeyer, che ha condotto lo studio – hanno dimostrato che il cervello si trasforma con il consumo ripetuto di patatine e dolciumi.

 

Impara a preferire questo cibo più gratificante. Grazie a questi cambiamenti cerebrali, inconsciamente impariamo a preferire sempre di più gli alimenti che contengono molti grassi e zuccheri”. Secondo i ricercatori, inoltre, la preferenza acquisita per gli alimenti zuccherati e grassi non è transitoria, ma destinata a durare anche a lungo termine.

 

“Nel cervello – precisa Tittgemeyer – si creano nuove connessioni che non si dissolvono così rapidamente. Lo scopo dell’apprendimento è che una volta imparato qualcosa, non lo si dimentica così rapidamente”.