Skin to skin alla nascita, dimezzati i disturbi gastroenterici

Contatto perinatale con la madre aiuta a prevenire le coliche intestinali dei lattanti

3 ottobre 2023
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Lo skin to skin, ovvero la vicinanza fisica prolungata a contatto con la madre già dai primi minuti successivi al parto, ha mostrato innegabili benefici nei lattanti. Una ricerca dell’Università di Bari, condotta in collaborazione con l’Ospedale San Giovanni di Dio, lo conferma. Ma come avviene la simbiosi e quali vantaggi offre?

 

Le risposte sono venute dall’ultimo congresso della Società italiana di gastroenterologia pediatrica (Sigenp). Ovviamente il contatto con la madre è possibile dopo un parto fisiologico, senza complicanze, quando tutte le condizioni ambientali e di salute lo consentono. Le prime due ore di vita sono cruciali, stare a contatto diretto con la madre, pelle a pelle (skin to skin) costituisce per una creatura appena nata una sorta di imprinting, che oltre al valore psicologico rassicurante ha anche effetti fisici o psicosomatici misurabili. Uno per tutti, è in grado di dimezzare i disturbi gastrointestinali nei neonati.

 

Due terzi delle bambine e dei bambini che hanno potuto beneficiare di questa pratica sono risultati immuni dalle fastidiose coliche intestinali. Lo studio che ha chiarito questi comportamenti ha preso in considerazione un gruppo di 160 neonati, tutti venuti alla luce con parto naturale, e ne ha selezionati 82 che nei tre mesi successivi alla nascita hanno presentato almeno una volta qualche disturbo gastrointestinale. Quelli che avevano beneficiato dello skin to skin si sono ammalati di meno in misura statisticamente significativa. Ad esempio, le coliche infantili sono state tre volte più frequenti nel gruppo rimasto lontano dalla madre (22,2%  contro appena il 7,6%). Ancora più marcati i benefici riscontrati nel meteorismo e nella difficoltà a evacuare, che ha colpito il 13,6% dei primi e solo il 3,8% degli skin to skin.

 

Insomma, risultati che lasciano pochi dubbi. “I benefici dello skin to skin contact sono ormai chiari” ha affermato Mariella Baldassarre (Università di Bari) presidente del  congresso Sigenp insieme con Angelo Campanozzi dell’Università di Foggia. Gli studi andranno avanti, al fine di comprendere meglio il ruolo di eventuali fattori scatenanti le coliche infantili. Le novità potranno venire dallo studio del microbiota (asse cervello intestino) e dalle indagini sulla motilità viscerale detta peristalsi. Si è aperta dunque una strada nella neonatologia e nella gastroenterologia, ma ci sono ancora tanti punti da approfondire in materia di epigenetica e di meccanismi regolatori delle endorfine e dell’ossitocina.

 

“La scoperta dei benefici offerti da una tecnica semplice da applicare come lo skin to skin contact – afferma Claudio Romano, presidente della Società italiana di gastroenterologia pediatrica – è per noi importante. Nel nostro congresso abbiamo affrontato i progressi della pediatria anche su altri fronti: celiachia, malattia infiammatoria intestinale, allergie alimentari, nutrizione, fegato. In più, oltre alle novità scientifiche propriamente dette, ci siamo dedicati al problema dell’integrazione tra pediatria del territorio e medici specialisti”.