Radiazioni ionizzanti e rischi per i pazienti. «Promuovere la formazione dei professionisti»
I dati emersi da una ricerca presentata a Torino durante il Convegno nazionale dell’Associazione Italiana di Fisica Medica (Aifm)
Radiazioni ionizzanti: medici e dentisti sanno cosa sono ma pochi hanno avuto una formazione più dettagliata sul rischio e sulle procedure di prevenzione associate all’esposizione. Sono i dati emersi da una ricerca presentata a Torino durante il Convegno nazionale dell’ Associazione Italiana di Fisica Medica (Aifm). Lo studio, condotto su un campione di medici di base e dentisti, mette in evidenza come solo il 41,7% dichiari di conoscere bene i rischi connessi alle radiazioni ionizzanti per la salute del pazienti. Soltanto il 42% dichiara di conoscere la normativa. Il report mette in evidenza come la percezione del Decreto legislativo 101/2020, riguardi soprattutto due aspetti: la capacità di limitare le variazioni di dosi clinicamente non giustificate e il favorire il rinnovo delle apparecchiature installate in radiologia. Risultano meno importanti per gli intervistati la formazione degli operatori sanitari e l’ informazione dei pazienti, in realtà punto chiave della normativa. «I dati mostrano la necessità di promuovere la formazione anche verso l’esterno – sottolinea il presidente Aifm Carlo Cavedon –. Una fetta importante di medici di base, ad esempio, non conosce alcuni concetti fondamentali legati all’esposizione a raggi x per fini diagnostici. Lacune assolutamente da colmare».