Nuova ondata Covid? Ecco cosa sappiamo sulla variante LP.8.1
Sintomi, diffusione, profilassi e vaccini: ecco come proteggersi

Si sta diffondendo una nuova variante Covid: quali sono i sintomi di LP.8.1
Nelle ultime settimanei, il mondo sta seguendo con attenzione l’emergere di una nuova variante del coronavirus SARS-CoV-2, denominata LP.8.1, che si sta diffondendo rapidamente in diverse aree del pianeta, in particolare in Asia, ma anche in paesi come Stati Uniti, Canada, Australia e Giappone. Questa variante, appartenente al lignaggio JN.1 della famiglia Omicron, sta attirando l’attenzione di scienziati e autorità sanitarie per la sua capacità di diffusione e per le sue caratteristiche genetiche.
Cos’è la variante LP.8.1?
La variante LP.8.1 è un’evoluzione del virus SARS-CoV-2, il patogeno responsabile del Covid-19, che appartiene alla grande famiglia Omicron, nota per aver generato numerose sottovarianti altamente contagiose ma/RSB. Identificata per la prima volta all’inizio del 2025, LP.8.1 è diventata dominante negli Stati Uniti, rappresentando circa il 42% dei casi secondo i dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), e si sta diffondendo rapidamente in altre regioni del mondo, come Singapore e Hong Kong, dove i contagi sono aumentati significativamente nelle ultime settimane.
LP.8.1 si distingue per una serie di mutazioni genetiche, in particolare nove mutazioni aggiuntive nella proteina Spike rispetto alla variante madre JN.1. La proteina Spike è la parte del virus che gli permette di attaccarsi alle cellule umane, e queste mutazioni sembrano conferire a LP.8.1 una maggiore capacità di diffusione rispetto ad altre varianti, come la XEC, con un numero di riproduzione effettiva (Rₑ) di 1,067, superiore a quello di XEC. Questo valore indica che l’epidemia è in crescita, poiché ogni persona infetta può trasmettere il virus a più di una persona in media.
Nonostante la sua maggiore trasmissibilità, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato LP.8.1 come una “variante sotto monitoraggio” e non come una “variante di preoccupazione”, suggerendo che, al momento, non rappresenta un rischio significativamente maggiore per la salute globale rispetto ad altre varianti Omicron.

I sintomi di LP.8.1: cosa aspettarsi?
I sintomi associati alla variante LP.8.1 sono simili a quelli delle altre sottovarianti di Omicron, come JN.1, e ricordano quelli di un’influenza o di un forte raffreddore. Secondo gli esperti, non sembrano essere più gravi rispetto a quelli causati da altri ceppi circolanti, ma è importante riconoscerli per agire tempestivamente. I sintomi più comuni includono:
- Febbre alta – Un aumento della temperatura corporea è uno dei segnali più frequenti.
- Mal di gola – Spesso accompagnato da tosse secca o persistente.
- Stanchezza – Un senso di affaticamento generale, a volte più marcato rispetto a un semplice raffreddore.
- Dolori muscolari (mialgia) – Dolori diffusi al corpo, simili a quelli influenzali.
- Mal di testa – Un sintomo comune che può variare in intensità.
- Alterazione del gusto o dell’olfatto – Anche se meno frequente rispetto alle prime fasi della pandemia, può ancora manifestarsi.
- Naso che cola e starnuti – Sintomi respiratori superiori simili a quelli del raffreddore.
- Congestione nasale – Sensazione di naso chiuso, spesso accompagnata da secrezioni.
In alcuni casi, possono presentarsi sintomi meno comuni, come diarrea o perdita dell’appetito, che sono stati segnalati in relazione ad altre varianti recenti come XEC. Tuttavia, non ci sono evidenze specifiche che colleghino questi sintomi esclusivamente a LP.8.1. È importante notare che i sintomi possono variare da persona a persona e che i soggetti fragili, immunocompromessi o anziani possono sviluppare forme più gravi, come polmonite o insufficienza respiratoria, che richiedono attenzione medica immediata.
Come si diffonde LP.8.1?
La variante LP.8.1 si trasmette principalmente attraverso le goccioline respiratorie (droplets) emesse quando una persona infetta parla, tossisce o starnutisce. La sua maggiore capacità di diffusione è legata alle mutazioni nella proteina Spike, che facilitano l’ingresso del virus nelle cellule umane. Inoltre, LP.8.1 sembra essere più immuno-evasiva, cioè in grado di eludere parzialmente la risposta immunitaria indotta da precedenti infezioni o vaccinazioni. Questo significa che anche le persone vaccinate o che hanno già contratto il Covid in passato possono essere a rischio di reinfezione, anche se i casi gravi sono meno probabili grazie all’immunità acquisita.
L’aumento dei contagi in aree come Singapore e Hong Kong, come riportato dall’infettivologo Matteo Bassetti, è attribuito a diversi fattori, tra cui il calo dell’immunità a distanza di anni dalla vaccinazione e il basso tasso di vaccinazione in alcune regioni. Gli assembramenti in luoghi affollati, come trasporti pubblici, eventi sociali o ambienti chiusi, favoriscono ulteriormente la diffusione del virus, soprattutto in contesti con scarsa ventilazione.
Profilassi: come proteggersi da LP.8.1
Per ridurre il rischio di contrarre o diffondere la variante LP.8.1, è fondamentale adottare misure di prevenzione ben consolidate, che rimangono efficaci contro tutte le varianti di SARS-CoV-2. Ecco alcune raccomandazioni pratiche:
- Mascherine – Indossare mascherine di tipo FFP2 o FFP3 in ambienti chiusi o affollati, specialmente in presenza di sintomi respiratori o in aree ad alta circolazione del virus.
- Distanziamento sociale – Mantenere una distanza di almeno un metro dalle altre persone in situazioni di rischio.
- Igiene delle mani – Lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone o utilizzare un disinfettante a base di alcol.
- Ventilazione – Assicurarsi che gli ambienti interni siano ben ventilati per ridurre la concentrazione di particelle virali nell’aria.
- Test rapidi – In caso di sintomi sospetti, eseguire un tampone rapido per confermare o escludere l’infezione. Esistono anche tamponi combinati che rilevano sia il Covid che l’influenza.
- Isolamento – In caso di positività, isolarsi per almeno 5-7 giorni o fino alla negativizzazione del test, evitando il contatto con persone fragili o non vaccinate.
- Vaccinazione – Continuare a seguire le campagne vaccinali, come vedremo nel dettaglio più avanti.
Queste misure sono particolarmente importanti per proteggere le categorie più vulnerabili, come anziani, immunocompromessi e persone con patologie croniche, che possono sviluppare complicanze più gravi.
L’efficacia dei vaccini attuali contro LP.8.1
I vaccini anti-Covid attualmente disponibili, aggiornati per contrastare le sottovarianti di Omicron come JN.1, offrono una protezione significativa contro LP.8.1, anche se non sono specificamente progettati per questa variante. Secondo l’OMS e i dati scientifici, questi vaccini riducono efficacemente il rischio di sintomi gravi, ospedalizzazione e decesso, anche nei casi di infezione da LP.8.1, grazie alla loro capacità di stimolare una risposta immunitaria ampia.
L’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato l’aggiornamento dei vaccini per la stagione 2025/26 per prendere di mira specificamente LP.8.1, al fine di mantenere un’elevata efficacia contro l’evoluzione continua del virus. Tuttavia, i vaccini attuali, basati su JN.1, rimangono una barriera importante contro le forme gravi della malattia, anche se la protezione contro l’infezione lieve o asintomatica può essere ridotta a causa della maggiore immuno-evasività di LP.8.1.
Gli studi indicano che l’immunità ibrida, ovvero quella derivante da una combinazione di vaccinazioni e infezioni precedenti, offre una protezione più robusta contro le complicanze. Tuttavia, l’efficacia del vaccino tende a diminuire con il tempo, rendendo fondamentali i richiami periodici, specialmente per le persone a rischio. L’infettivologo Matteo Bassetti ha sottolineato l’importanza di mantenere alti i tassi di vaccinazione, specialmente nelle regioni con bassa copertura vaccinale, dove il rischio di ondate più severe è maggiore.
Il contesto globale e le preoccupazioni
La rapida diffusione di LP.8.1 in Asia, in particolare a Singapore e Hong Kong, ha sollevato preoccupazioni sulle potenziali ondate invernali, soprattutto in combinazione con l’influenza stagionale e il virus respiratorio sinciziale (RSV), considerati le “tre principali minacce invernali”. Tuttavia, l’OMS ha rassicurato che il rischio aggiuntivo per la salute globale rimane basso, grazie alla protezione offerta dai vaccini e alle misure di prevenzione consolidate.
In Italia, la situazione è monitorata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dal Ministero della Salute, che continuano a promuovere la vaccinazione e l’uso dei tamponi per identificare rapidamente i casi positivi. La co-circolazione di diverse varianti, come XEC e KP.3.1.1, rende il quadro epidemiologico complesso, ma la bassa gravità dei sintomi di LP.8.1 nella maggior parte dei casi offre un certo margine di tranquillità.
La variante LP.8.1 rappresenta quindi l’ennesima evoluzione del virus SARS-CoV-2, che continua a mutare e a diffondersi in un mondo che cerca di convivere con la Covid-19. Sebbene più contagiosa di altre varianti, non sembra causare sintomi più gravi, mantenendo un quadro clinico simile a quello influenzale nella maggior parte dei casi. Le misure di prevenzione, come l’uso delle mascherine, il distanziamento e la ventilazione, insieme alla vaccinazione regolare, rimangono gli strumenti più efficaci per limitare la sua diffusione e proteggere le persone più vulnerabili.
È importante rimanere vigili senza cedere all’allarmismo, seguendo le indicazioni delle autorità sanitarie e sottoponendosi a tamponi in caso di sintomi sospetti. Con l’aggiornamento continuo dei vaccini e il monitoraggio globale, la comunità scientifica è ben preparata per affrontare questa nuova sfida, ma la collaborazione di tutti è essenziale per contenere l’impatto di LP.8.1 e delle future varianti.