Contratti in scadenza, ospedali a rischio caos. Schillaci: “Stop ai medici gettonisti, la spesa può essere usata per assumerli”

Il 31 luglio scadono i contratti a chiamata per i professionisti delle cooperative sanitarie, usati per coprire i turni dei pronto soccorso. La data è stabilita dal decreto 2024. Il ministro della Salute: “Troveremo una soluzione con le Regioni”. Ma c’è una clausola: per 2 anni non possono rientrare nel Ssn

di Redazione Salus
17 giugno 2025
Medici gettonisti usati per coprire i turni negli ospedali

Medici gettonisti usati per coprire i turni negli ospedali

Napoli, 17 giugno 2025 – Medici gettonisti, la questione torna d’urgenza sul tavolo. Si avvicina il 31 luglio – data di scadenza dei contratti a gettone, usati per coprire i turni negli ospedali e nei pronto soccorso – e il ministro Schillaci assicura: “Vogliamo che i medici entrino dalla porta principale del Ssn, questo vuol dire fare un concorso ed essere assunti e lavorare a tempo pieno per la sanità pubblica. Ragioneremo insieme alle Regioni per trovare una soluzione”. 

È netta la posizione del ministro della Salute che, a margine della seconda giornata degli Stati Generali della Prevenzione, organizzati ieri e oggi a Napoli, parla di uno dei temi più spinosi del momento. “Vogliamo continuare ad assicurare servizi importanti come il pronto soccorso – aggiunge Orazio Schillaci – ma dobbiamo dare un messaggio chiaro: i 'gettonisti' non possono essere l'unica risposta che il Ssn dà, soprattutto nei reparti d'emergenza”. Ma la scadenza dei contratti potrebbe mettere in difficoltà l'organizzazione dei reparti già a partire dal 31 luglio. 

Tema caldo: le assunzioni

“Dobbiamo capire la situazione regione per regione e verificare quanti 'gettonisti' operano nei vari servizi. Dobbiamo dare il segnale che non è questo il modo per andare avanti”, dice il ministro Schillaci. Sul piatto c’è un tema spinoso: trovare i fondi per le assunzioni. Ma il ministro sembra tranquillo: “Ciò che viene speso per i 'gettonisti' può essere usato per fare assunzioni. Le professionalità ci sono, se tanti giovani scelgono di fare i gettonisti sono convinto che rientrerebbero nel Ssn".

Stamattina il ministro ha risposto alle domande della stampa sui rischi legati alla scadenza dell'uso dei medici 'gettonisti' da parte di Asl e ospedali. Esiste anche un secondo problema: c'è una clausola che, al momento, impedisce ai 'gettonisti' di rientrare nel Ssn per due anni dalla fine del contratto. “Andiamo a vedere questo contratto che mi incuriosisce...", ha chiosato il ministro.

Chi sono i gettonisti e perché il sistema rischia la crisi

I cosidetti 'gettonisti' sono medici che lavorano fuori dall'organico ordinario, assunti tramite cooperative o in modalità libera professione con partita Iva. Questi professionisti vengono impiegati 'su chiamata' per coprire turni scoperti, specialmente nei reparti di emergenza-urgenza.

Il 31 luglio segna la scadenza dei contratti per quei medici impiegati tramite cooperative sanitarie o partita iva negli ospedali e pronto soccorso. Questa data è stabilita dal decreto del 17 giugno 2024. La fine dei contratti con i gettonisti potrebbe creare problemi, specialmente con l'aumento della domanda di servizi sanitari durante il periodo estivo, a causa delle ferie e del caldo, che spesso portano ad un incremento degli accessi ai pronto soccorso.

Secondo il sindacato Anaao-Assomed, la spesa per i 'gettonisti' ha sfiorato nel 2023 il miliardo di euro e nel 2024 dovrebbe essere molto vicina. Secondo il sindacato dei medici dirigenti del Ssn, “Asl e ospedali senza gettonisti dovrebbero altrimenti issare bandiera bianca. Le strutture  – denunciava in una nota l'Anaa-Assomed – sono costrette ad affidarsi a sanitari, che si sono licenziati da altri ospedali per darsi alla libera professione: guadagnano fino al 30% di più rispetto ai dipendenti del servizio sanitario nazionale e ottengono condizioni di vita e di lavoro migliori".