Insonnia, bambini e adolescenti dormono male
Due su dieci dedicano al sonno meno delle otto ore raccomandate. Rimedi naturali e controindicazioni
Uno studio presentato al congresso dell’American Academy of Pediatrics ha appurato che solo la metà dei bambini statunitensi di età compresa tra 6 e 17 anni dorme male, ha un sonno disturbato o carente, dedica al riposo un numero di ore insufficiente, e questo si ripercuote nel rendimento scolastico. Circa il 20% degli adolescenti dorme in media cinque-sei ore a notte, invece delle otto-dieci ore raccomandate.
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Una ricerca pubblicata su Lancet Child & Adolescent Health ha confermato i sospetti esaminando il comportamento notturno in un campione di bambini di 9 e 10 anni, circa la metà dei quali ha dormito meno di nove ore a notte. I soggetti giovani privati del sonno sembrano avere maggiori problemi comportamentali rispetto ai loro coetanei che dormono nove o più ore a notte, e hanno maggiori probabilità di sviluppare depressione, ansia o aggressività.
Telefono in camera da letto
Quasi un terzo degli adolescenti dorme con il telefono acceso in camera da letto. Una revisione sistematica pubblicata su JAMA Pediatrics ha rilevato che l’impiego di dispositivi mobili dopo lo spegnimento delle luci era associato a scarsa qualità del sonno. Anche le tensioni familiari a volte possono incidere, causando insonnia. La luce sopprime il rilascio di melatonina, antiossidante che entra nei meccanismi dell’addormentamento e del risveglio.
Melatonina
Attenti ai rimedi fai-da-te, occorre sempre consultare medico e pediatra prima di somministrare melatonina negli anni dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo il consiglio dato ai genitori dagli esperti del sonno dell’American Academy of Sleep Medicine (Aasm). Gli specialisti ricordano che la melatonina è un ormone naturale che contribuisce a regolare l’alternanza sonno-veglia. Sebbene sia ampiamente disponibile come prodotto da banco, promossa e commercializzata come coadiuvante del sonno, vi sono poche prove relative al fatto che assumerla come integratore sia efficace nel trattamento dell’insonnia nei bambini sani, recentemente questo concetto è stato ribadito dall’Aifa, in Italia. Inoltre, in quanto spesso commercializzata come integratore alimentare, la melatonina rischia di avere meno supervisione rispetto a un farmaco vero e proprio, contenuto (e biodisponibilità) potrebbero variare a seconda del produttore.
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Gli specialisti della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), alla luce delle evidenze, invitano a monitorare il fenomeno anche in Italia (negli Usa ad esempio si sconsiglia fortemente il ricorso ad ansiolitici, benzodiazepine, già in età evolutiva). Molti problemi di sonno possono essere gestiti meglio in maniera naturale, scrivono gli autori americani, senza ricorrere ai farmaci da banco (automedicazione) e senza integratori, iniziando con un cambiamento di orari, abitudini, accorgimenti o comportamenti, in altre parole è necessario ripristinare la fisiologica altalena tra sonno e veglia mediante adozione di sani stili di vita.
Long Covid e insonnia
Ad aggravare la piaga dell’insonnia giovanile ci si è messa pure la pandemia, che ha giocato un ruolo negativo. Risulta infatti che il 17% dei bimbi e adolescenti italiani che hanno avuto il Covid manifestano a distanza di mesi strascichi (ad esempio mal di testa e affaticamento) e il sintomo ricorrente nel tempo sembra essere l’insonnia. Questo dato emerge da un primo studio prospettico, coordinato dalla professoressa Susanna Esposito, ordinario di pediatria all’ Università di Parma.
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