Il piano Ue da 1,23 miliardi a tutela della salute mentale
Il monito: "Più di una persona su 6 soffre di problemi mentali e il Covid ha fatto precipitare la situazione"
Davanti ai problemi mentali “si teme lo stigma perché “il dolore mentale viene “spesso interpretato come un segno di fallimento personale. Questo deve cambiare con urgenza”. Lo ha detto la commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, presentando la nuova strategia Ue sulla salute mentale i cui pilastri sono: prevenzione, cure, terapie a prezzi accessibili, un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, tutela di bambini e adolescenti e attenzione ai più vulnerabili. Un progetto da 1,23 miliardi di euro presentato dalla Commissione Ue. La strategia si compone di 20 iniziative faro e rappresenta “un primo e importante passo per mettere la salute mentale alla pari con la salute fisica” in tutti i settori della società, evidenzia Bruxelles. I finanziamenti saranno resi disponibili da diversi strumenti del bilancio Ue, tra i quali i fondi di coesione Fse+ e Fesr e Horizon Europe.
“Già nel 2019, oltre il 7% delle persone nell’Ue soffriva di depressione e il 13% si sentiva solo per la maggior parte del tempo”, si legge nel documento. Guardando alla sfera professionale, “il 27% dei lavoratori ha riferito di aver sofferto di stress, depressione o ansia legati al lavoro nei dodici mesi precedenti”, riporta Bruxelles. E gli anni del Covid hanno fatto precipitare il quadro generale, rappresentando “una seria minaccia per la salute mentale, soprattutto tra i giovani e tutti coloro che soffrivano già di problemi di salute mentale.
“Prima della pandemia di Covid-19, i problemi di salute mentale colpivano già una persona su sei nell’Unione europea, pari a circa 84 milioni di cittadini, e la situazione è peggiorata con le crisi senza precedenti vissute negli ultimi anni”, chiarisce la Commissione europea presentando la nuova strategia e sottolineando che “il costo dell’inazione è significativo, pari a 600 miliardi di euro ogni anno, una cifra che vale più del 4% del Pil Ue”.
Grande attenzione è rivolta ai giovanissimi: tra i 15 e i 19 anni, il suicidio è ormai divenuto “la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali”. In tutta Europa, il costo della perdita di salute mentale nei bambini e nei giovani è stimato a 50 miliardi di euro all’anno. L’esecutivo comunitario sottolinea che la salute mentale è “condizionata da fattori esterni” come “la nostra società, la nostra economia, il nostro ambiente e anche lo stato delle cose del mondo intorno a noi”. Numeri dietro i quali, osserva Bruxelles, “si celano milioni di storie personali”. “Le sfide della salute mentale non sono affrontate solo da certe persone, chiunque può soffrire di ansia o depressione, di fobia o altri disturbi, ed è importante che chi ha i sintomi si faccia avanti e chieda aiuto”, ha chiarito Kyriakides, osservando che “molte persone in Ue hanno ancora difficoltà a parlare e a cercare aiuto e a trovare le risposte di cui hanno bisogno”. “Tutti noi – ha aggiunto – parliamo molto facilmente dei nostri problemi di salute fisica, ma nascondiamo il dolore mentale che spesso proviamo“. Le persone sono invitate a farsi avanti, ha concluso la commissaria europea, citando anche alcuni passi della canzone dei Beatles ‘Help!’, scritta da John Lennon.