La nuova scoperta sui farmaci anti-obesità: aiutano a ridurre il consumo di alcol
Una ricerca irlandese presentata al Congresso europeo sull’obesità ha dimostrato che l’uso di liraglutide e semaglutide abbassa la voglia di alcolici. E potrebbero essere usati per contrastare l’alcolismo

I farmaci anti-obesità per ridurre il cattivo consumo di alcolici
Aiutano a mangiare di meno, ma anche a bere di meno: secondo una ricerca irlandese presentata al Congresso europeo sull’obesità (ECO 2025) di Malaga, i farmaci analoghi dell’ormone GLP-1, come liraglutide e semaglutide, noti per la loro efficacia nella riduzione del peso, possono anche aiutare a tagliare drasticamente il consumo di alcolici.
2/3 di bicchieri in meno
Lo studio, coordinato dal professor Carel le Roux dell’University College di Dublino, ha coinvolto 262 adulti con un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 27, quindi in forte sovrappeso, in terapia con liraglutide o semaglutide. I partecipanti sono stati suddivisi in tre diversi gruppi in base al consumo dichiarato di alcol: astemi, bevitori occasionali (meno di 10 unità a settimana) e bevitori abituali (più di 10 unità/settimana).
Dei 262 soggetti, 188 sono stati seguiti per un periodo medio di 4 mesi e alla fine i ricercatori hanno osservato che il trattamento con i farmaci analoghi dell’ormone GLP-1 hanno portato a un taglio del consumo medio di alcolici da 11,3 a 4,3 unità, in pratica i 2/3 di bicchieri in meno. E il benefico effetto è risultato ancora più marcato tra i 179 bevitori abituali presi in esame, che sono passati da 23,2 a 7,8 unità settimanali, con un calo dei drink alcolici pari a ben il 68%. “Una diminuzione paragonabile a quella ottenuta con il nalmefene, un farmaco comunemente utilizzato in Europa per il trattamento dei disturbi da consumo di alcol”, ha osservato il professor Carel le Roux.
Inoltre, nessuno dei pazienti ha invece aumentato l’assunzione di alcol e molti hanno riferito di essere riusciti a diminuire il numero di bicchieri settimanali “senza sforzo”: un dato che ha suggerito ai ricercatori un’azione diretta di liraglutide e semaglutide sulle aree cerebrali che regolano inconsciamente il desiderio di bere.
C’è bisogno di nuove terapie
Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, l’abuso di alcol è responsabile ogni anno di circa 2,6 milioni morti, oltre a essere tra le concause di molte gravi malattie, a partire da cardiopatie e tumori.
La lotta all’alcolismo è complicata dal fatto che circa il 70% dei soggetti in cura torna entro il primo anno ad avere un cattivo rapporto con la bottiglia, suggerendo così il bisogno di esplorare nuovi approcci terapeutici a supporto dell’aiuto psicologico. In questo senso liraglutide e semaglutide potrebbero rivelarsi farmaci efficaci anche nel contrastare l’alcolismo e i promettenti risultati dello studio irlandese invitano a sviluppare altre ricerche cliniche, anche con gruppi di controllo, per saperne di più su grado di efficacia e modalità di utilizzo.