Endometriosi, come affrontare quel dolore mestruale
Disturbo che affligge tre milioni di donne in Italia. Terapia ormonale e chirurgia, le indicazioni. Superare le difficoltà ad avere figli
Sono almeno 3 milioni le donne in Italia che soffrono di endometriosi, affezione ginecologica che provoca infiammazione dell’apparato genitale, interessa pelvi e addome, risente dell’andamento altalenante degli ormoni femminili, e si manifesta a ridosso delle mestruazioni. Questo inconveniente causa dolore e infertilità, si accompagna talvolta a nausea, febbre, astenia, difficoltà alla minzione. Nell’Italia delle culle vuote l’endometriosi è un elemento sfavorevole, che concorre alla denatalità.
Diagnosi tardiva
«Nonostante questa malattia invalidante sia molto impattante sulla vita delle persone che ne soffrono e su chi vive loro accanto, c’è ancora un ritardo nella diagnosi». Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, riferendosi all’endometriosi. Circa il 30% delle donne che ne sono affette ha problemi a conseguire una gravidanza in modo naturale. Secondo Sonia Manente, presidente dell’Associazione Endometriosi Fvg, si rende necessaria una revisione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), va riconsiderata la modalità di stadiazione della malattia, partendo dai criteri già adottati in Austria e Germania, basati su ecografia e risonanza magnetica, che permettono diagnosi precoci.
Le donne che soffrono di endometriosi attendono, ancora oggi, dai 7 ai 10 anni per una diagnosi. “Queste attese potrebbero essere ridotte con nuovi test, semplici e poco costosi, come quello sulla saliva, ma serve un’azienda che si impegni a produrlo”, ha dichiarato Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi, alla vigilia della terza Convention annuale in concomitanza con il Mese dell’Endometriosi.
La diagnosi precoce è fondamentale per le pazienti perché, pur non essendoci una cura specifica, offre la possibilità di intervenire nelle prime fasi della malattia, quando è possibile intervenire chirurgicamente su aree anatomiche circoscritte, risparmiando alle pazienti anni di disagi, ansie, peripezie e dolori. Inoltre è possibile intervenire anche sul piano alimentare “con un dieta in grado di ridurre i sintomi e l’uso degli antidolorifici“, spiega Signorile che, insieme a Maria Cassano ha scritto sul tema il libro La dieta anti endometriosi.
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Perché le donne impiegano fino a 8 anni in media per ricevere una diagnosi di endometriosi? Troppo lunghi i tempi per accertare la natura del disturbo, molto complesso anche l’iter per arrivare a trattare questa condizione. Per dare voce a quante soffrono di endometriosi riparte The Wait, campagna di Intimina che intende mostrare come cambia la percezione di questa malattia, interpellando chi è coinvolta e chi deve dare consigli. Spesso il dolore durante le mestruazioni è il sintomo principale, può essere presente anche nei rapporti sessuali. Sarà l’ecografia a confermare o escludere la presenza della patologia.
“L’endometriosi – ha scritto la ginecologa Manuela Farris – si può trattare, ma deve essere considerata come malattia cronica. È bene tenere un diario perché sulla base dei sintomi riferiti al medico sarà possibile distinguerla da altre sindromi. In ogni caso è necessario eseguire una risonanza magnetica prima di considerare un intervento chirurgico”. “La chirurgia è riservata solo a casi particolari – aggiunge la specialista – casi ben selezionati. Sia la pillola contraccettiva sia altri trattamenti funzionano per il controllo del dolore causato da endometriosi, la scelta dipende dai progetti di vita della donna. Per esempio, potrebbe essere necessaria una combinazione di diversi trattamenti, con accorgimenti particolari per quante vogliono diventare mamme e hanno difficoltà”.
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