Effetto pandemia, calano del 10% i nostri passi quotidiani
La diminuzione dei passi quotidiani persiste anche dopo l'allentamento delle misure restrittive
Condotto da Evan Brittain, della Vanderbilt University, lo studio mostra che a ridurre maggiormente l’attività fisica sono stati i gruppi vulnerabili, tra cui gli individui con uno status socioeconomico più basso e quelli che lamentavano un livello peggiore di salute mentale nel periodo iniziale del COVID.
Il COVID ha avuto un impatto globale sulla salute fisica, mentale e sociale. I dati raccolti all’inizio della pandemia hanno suggerito un calo generale del numero di passi in tutto il mondo, ma i fattori che contribuiscono alla riduzione dell’attività non sono stati identificati.
Gli esperti hanno coinvolto nello studio 5443 individui che dal 2018 indossavano un contapassi per almeno 10 giorni al mese. È emerso che in un periodo pre-pandemico i passi medi giornalieri erano 7808, scesi a 7089 persistentemente, nei due anni e mezzo di pandemia (fino al 31 dicembre del 2021), anche dopo che le restrizioni agli spostamenti sono venute meno.
“Abbiamo riscontrato un calo significativo nel conteggio dei passi giornalieri che si è protratto anche dopo l’allentamento della maggior parte delle restrizioni legate al COVID, suggerendo che la pandemia ha influenzato le scelte comportamentali a lungo termine – scrivono gli autori -.
Al momento non è chiaro se questa riduzione dei passi sia significativa nel tempo dal punto di vista clinico”, concludono, ovvero se si traduca in un qualche problema di salute.