Dieta, per farla funzionare bisogna dormire
Lo conferma un ricerca statunitense: servono dalle sette alle nove ore a notte
Dormi bene e la tua dieta ne gioverà. Questo, in sostanza, il risultato di una ricerca scientifica che ha dimostrato la correlazione tra un sonno ristoratore e la facoltà di mantenersi in forma. Un nuovo tassello che conferma ciò che già si conosceva: disturbi del sonno, quali insonnie, apnee e sindrome delle gambe senza riposo, per citare solo i più frequenti, costituiscono un significativo fattore di rischio per obesità.
Dormire a sufficienza favorirà la dieta. È questo il messaggio che arriva da una ricerca dell’Università di Pittsburgh, i cui risultati sono stati presentati all’American Heart Association’s Epidemiology, Prevention, Lifestyle & Cardiometabolic Health Scientific Sessions 2023. “Concentrarsi su un buon sonno, dalle sette alle nove ore di notte con un orario regolare, l’attitudine a svegliarsi riposati ed essere vigili durante il giorno – spiega il professor Christopher. E. Kline, uno degli autori della ricerca – può essere un fattore importante che aiuta a rispettare gli obiettivi in fatto di attività fisica e alimentazione”. Gli studiosi hanno esaminato 125 adulti, per lo più donne e con un’età media di 50 anni, focalizzandosi sulla loro adesione a un programma di perdita di peso della durata di 12 mesi. Il sonno, la sua qualità e durata, è stato misurato con un apposito diario che i partecipanti redigevano giornalmente, a cui sono state associate le misurazioni di un device da polso, che registrava il sonno, l’attività di veglia e il riposo. Mentre per le calorie giornaliere si è fatto riferimento a una app e per l’attività fisica a un accelerometro.
Dall’analisi dei dati è emerso che una migliore salute del sonno era associata a tassi più elevati di partecipazione alle sessioni di gruppo sulla perdita di peso, all’aderenza agli obiettivi di apporto calorico e al miglioramento del tempo dedicato allo svolgimento di attività fisica moderata-intensa.