Covid, primo caso in Italia della variante Nimbus. E Bassetti lancia l’allarme sulla LP.8.1
Il virus in un paziente ematologico di 69 anni all’ospedale San Martino di Genova. Icardi: “Si diffonde anche nel nostro paese, ma non ha nulla da spartire con la virulenza che aveva il virus a inizio pandemia o con le prime varianti”. Ma Bassetti: “A Genova un decesso per polmonite devastante da variante LP.8.1”

L'ingresso dell'ospedale San Martino di Genova
Roma, 4 giugno 2025 – Il primo caso della variante 'Nimbus' del Covid in Italia è stato individuato a Genova all'ospedale San Martino in un paziente ematologico di 69 anni sottoposto a un tampone naso-faringeo durante una visita ambulatoriale. Lo conferma il coordinatore del laboratorio di Igiene regionale e referente ligure dell'Istituto superiore di sanità Giancarlo Icardi, intervistato dall'Ansa, che precisa come non esista al momento nessun allarme essendo una “variante non aggressiva”. "La 'Nimbus' è una delle varianti del Covid sotto monitoraggio ed interesse perché a livello mondiale sta prendendo il sopravvento sulle altre - spiega Icardi - già negli Stati Uniti era superiore al 50% come isolamenti, in Italia non era ancora stata evidenziata, questo è il primo caso, quindi sembra che si stia diffondendo anche nel nostro Paese. Non è una variante aggressiva, è più facilmente trasmissibile però non ha nulla da spartire con la virulenza che aveva il virus a inizio pandemia o con le prime varianti".
Il primo caso della nuova variante "non sorprende. Era atteso. I microorganismi circolano rapidamente in questo villaggio globale che è il nostro pianeta. E ormai questa variante ha una prevalenza a livello mondiale intorno al 12%. Ci aspettavamo che prima o poi venisse isolata in Italia. Si tratta di vedere via via che prosegue la sorveglianza se diventerà la subvariante predominante, cioè supererà il 50%, oppure se nella competizione che ha con le altre subvarianti rimarrà rappresentata, ma non in modo maggioritario", aggiunge Icardi, che rassicura: "Non c'è alcuna emergenza, non c'è nessun allarme". Questo caso, sottolinea, "rientra nella normalità, visto che i virus non vanno mai in vacanza. Dal punto di vista pratico non provoca una patologia diversa o più grave o più cattiva, è semplicemente un'evoluzione del virus che modifica le sue caratteristiche per sopravvivere, sfuggire in parte al sistema immunitario e avere più possibilità di replicarsi". Il caso di Genova, continua Icardi, "è confermato ed è già stato caricato sulla piattaforma IcoGen dove vengono inserite tutte le sequenze, coordinata dall'Istituto superiore sanità a livello nazionale. La rete dei laboratori italiani, dunque, continua questa sorveglianza, anche se i casi assoluti di patologia Covid o di infezione da Sars-CoV-2 sono ovviamente in questo momento molto limitati. Il monitoraggio non si ferma e rientra in quella rete internazionale che segue passo passo l'evoluzione del virus".
Il primo caso italiano, "è una notizia attesa" e "il fatto che l'infezione sia stata rilevata a livello ambulatoriale" fa pensare che "non ha un decorso grave. L'unica preoccupazione, per la quale dobbiamo prestare attenzione, è che questa variante si affaccia nel nostro Paese proprio nel periodo in cui, negli anni precedenti, l'incidenza" dei contagi Sars-CoV-2 "aumenta. Dovremo quindi vedere cosa ci aspetta nelle prossime settimane", le parole di Mauro Pistello, direttore dell'Unità di Virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa.
Nella subvariante di Sars-CoV-2 Nimbus (NB.1.8.1) "si osservano mutazioni limitate". Potrebbe causare "probabilmente una piccola ondata, come accade in questi casi". Così all'Adnkronos Salute Giovanni Rezza, docente straordinario di Igiene e Sanità pubblica all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dopo che a Genova è stato identificato il primo caso di infezione legato alla nuova mutazione. "Non si tratta di nuove varianti", precisa Rezza. "La famiglia - ricorda - è sempre Omicron. Si tratta di lignaggi che derivano da poche mutazioni o ricombinazioni di sottovarianti quali JN.1. In pratica, una tende a sostituire solo in parte l'altra. Non causano vere e proprie ondate infettive, ma in genere solo piccoli aumenti dei casi, mentre i sintomi restano gli stessi e l'impatto clinico sulle strutture sanitarie limitato".
Bassetti: “A Genova un decesso per polmonite devastante da variante LP.8.1”
All'ospedale policlinico San Martino di Genova, che ha registrato il primo caso italiano di infezione Covid da variante Nimbus NB.1.8.1, "purtroppo abbiamo avuto un caso di LP.8.1 - una variante di Sars-CoV-2 molto diffusa - che ha portato a un decesso una decina di giorni fa". L'infezione ha colpito "una paziente giovane, di 66 anni, canadese, che purtroppo è deceduta per le complicanze di una forma di Covid molto aggressiva che non vedevamo da oltre 2 anni. Un paziente apparentemente immunocompetente, senza particolari problemi di salute, che è arrivato con una forma devastante di polmonite da Covid ed è deceduto dopo un paio di settimane di terapia intensiva", ha segnalato tuttavia Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al San Martino. Il caso di LP.8.1, precisa Bassetti, ha riguardato "un soggetto che aveva fatto 6 dosi di vaccino e quindi sembra essere una variante molto elusiva dell'immunità. Credo che sia il caso di pensare a dei vaccini aggiornati anche su queste nuove varianti che sembrano eludere l'immunità sia da vaccino sia naturale", conclude l'infettivologo. LP.8.1 è proprio la variante a cui si raccomanda di mirare i vaccini per le prossime campagna vaccinali, per esempio in Europa.