Così il gioco diventa una questione di fiuto
I ’detection games’ vengono insegnati nelle scuole cinefile: così Fido si diverte e conquista la ricompensa
Si dice «ha il fiuto di un segugio» per indicare una persona perspicace, e il paragone è calzante: il fiuto dei cani ha la capacità di identificare e discriminare gli odori fino a 100.000 volte superiore a quello dell’uomo. I suoi recettori riescono infatti a percepire circa mezzo milione di composti odorosi, anche se in concentrazioni bassissime, impercettibili al naso umano. Il fiuto dei cani viene impiegato per individuare alcune patologie (dal diabete al covid, ad alcune forme di tumore) ed è indispensabile anche per i cani antidroga, per quelli molecolari, e per quelli da tartufo! In realtà, se parliamo di cane da detection, si pensa che sia addestrato a rilevare sostanze occultate, come stupefacenti, materiale esplosivo e così via, ma il buon naso può essere anche solo un gioco.
Infatti, la detection è anche un’ottima attività da svolgere a livello ludico ed educativo: è anche nota come nose work, scent game e altre denominazioni che possono anche essere registrate come marchio. Una volta esperti, ci si può cimentare nei «Detection games», gare che si svolgono presso i centri cinofili (ve ne sono in tutta Italia), e possono partecipare cani di qualsiasi taglia e razza, compresi i meticci, di età superiore a sei mesi. È uno sport che coinvolge cane e padrone e consiste nel riconoscere odori di diverse sostanze e nella ricerca delle stesse all’interno di sequenze di scatole, di ambienti, di autovetture. I centri cinofili organizzano stages sia per proprietari che vogliano far divertire il loro cane, sia per coloro che vogliano mettersi alla prova in contesti di gara, cimentandosi in campionati regionali e nazionali, ma per tutti la parola d’ordine resta sempre «divertimento». La difficoltà consiste nel fatto che il cane deve ricercare qualcosa di immateriale, cioè un odore, e poi sarà ricompensato con qualcosa che non ha nulla a che fare con quell’odore.
Tra gli esercizi di nosework ve ne sono tre per iniziare. Il primo consiste nel collocare un bocconcino tra i rami più bassi di un arbusto o un albero, lasciando che l’amico a quattro zampe li vada a mangiare. Poi si metteranno i bocconcini più nascosti e più in alto, stimolando così il suo olfatto per ottenerli. La seconda prova consiste nel riempire alcune scatole di cartone con carta stropicciata, nascondendo in una delle scatole dei bocconcini. All’inizio ci faremo vedere dal cane, gli diremo «cerca» aspettando che lui trovi i croccantini che saranno il suo premio. Poi ripeteremo il gioco ma occultando i croccantini di nascosto al quattro zampe, che dovrà individuarli (e poi riceverà un premio).
Infine, ecco il terzo gioco: bisogna disporre in fila dei sacchettini con dentro diversi tipi di erbe o di fiori o di spezie. Si farà annusare al cane un odore principale dicendo «Cerca» e lui dovrà annusare i sacchettini – all’inizio lo accompagneremo – fino a quando troverà quello con l’odore principale e gli daremo un premio, così potrà associare l’odore ritrovato al bocconcino. E la gara potrà continuare a lungo, perché sarà un gioco che unirà cani e amici umani.