Colesterolo alto e sovrappeso: attenti al deficit cognitivo

Ipercolesterolemia e rischio cardiovascolare: stili di vita, alimenti e genetica. Convegno a Milano con i cardiologi Anmco e Regione Lombardia

di Redazione Salus
17 marzo 2023
Fastfood and healthy food on old wooden background. Concept choosing correct nutrition or of junk eating.

Ipercolesterolemia, un termine che mette in relazione rischio cardiovascolare, stili di vita, alimenti e genetica. Un convegno a Milano con i cardiologi Anmco ed esponenti della Regione Lombardia ha approfondito questi concetti. Ricercatori australiani dell’ Heart Institute hanno individuato, per primi al mondo, un legame fra l’elevato tasso di colesterolo e il rischio accresciuto di demenza e deficit cognitivo. Ogni anno in Europa si registrano oltre 4 milioni di decessi per malattie cardiovascolari, di cui oltre 224mila in Italia e circa 47mila di questi sono imputabili al mancato controllo del colesterolo, uno dei fattori di rischio più rilevanti a carico di cuore e arterie.

 

Con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sui rischi correlati al colesterolo Motore Sanità, nell’ambito dei programmi divulgativi rivolti alla collettività, ha organizzato un ciclo di incontri nelle regioni, l’ultimo dei quali a Bologna, per finire poi con la tappa conclusiva, di carattere più generale, che si è tenuta a Milano, Palazzo Pirelli, dal titolo PNRR, ipercolesterolemia, rischio cardiovascolare, tra bisogni irrisolti, innovazione e nuove necessità organizzative. All’evento hanno partecipato anche esponenti istituzionali e politici della Regione Lombardia. I livelli di colesterolo dipendono dalle abitudini di vita, dalle scelte alimentari, e sono fortemente influenzati dalla genetica.

 

Prevenzione

Fabrizio Giovanni Oliva, direttore struttura complessa Cardiologia1 Emodinamica, Ospedale Niguarda Milano, ha sottolineato che le malattie cardiovascolari determinano una disabilità in chi sopravvive a un ictus o un infarto, fondamentale sia la prevenzione primaria, che interviene sugli stili di vita e fattori di rischio modificabili, sia la prevenzione secondaria che riguarda chi ha sofferto di una malattia cardiovascolare e trascura i trattamenti farmacologici.

 

Durante la pandemia, ha precisato da parte sua Furio Colivicchi, presidente Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri) sono peggiorati gli stili di vita: sono più numerosi di prima i fumatori, è aumentata la tendenza alla sedentarietà (anche per via dello smart working), idem per quanto riguarda l’incidenza dell’obesità e del sovrappeso. Fattori che, nel tempo, possono recare un danno al cuore.

 

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Nonostante il parametro della misurazione del colesterolo sia molto semplice, il dato italiano sull’impatto dovuto alla ipercolesterolemia conferma le criticità, ha spiegato Giuseppe Di Tano, dirigente medico a Cremona e presidente Anmco Regione Lombardia. Si calcola che l’80% dei pazienti affetti da ipercolesterolemia faccia molte fatica a raggiungere i livelli di colesterolo LDL raccomandati dalle linee guida internazionali, nonostante l’assunzione di terapie ipolipemizzanti, e rimane un rischio maggiore di sviluppare inconvenienti come infarto o ictus.

 

Terapie

Oggi sappiamo che esistono trattamenti in grado di rispondere alle esigenze di cura insoddisfatte, a maggior ragione nei soggetti a più alto rischio. Ecco lo scopo di iniziative mirate attraverso campagne di sensibilizzazione, come quella di Motore Sanità, volte ad accrescere la consapevolezza nei pazienti e negli specialisti.

 

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