Celiachia: un bicchiere d’acqua rende i baci “gluten free”. Lo dimostra la scienza

Il trucco è consigliato da uno studio americano che ha coinvolto 10 coppie con un partner celiaco

di Redazione Salus
8 maggio 2025
Baci senza rischi per i celiaci dopo un bicchiere d'acqua

Baci senza rischi per i celiaci dopo un bicchiere d'acqua

Per le persone affette da celiachia è obbligatorio evitare l’assunzione di cibi contenenti glutine, ma le preoccupazioni non finiscono a tavola. Per esempio, c’è il rischio di essere contaminati dal bacio di un partner che ha mangiato un alimento vietato? La risposta arriva da uno studio condotto negli Stati Uniti e presentato nel corso della recente Digestive Disease Week (Ddw) 2025.

Prima l’acqua, poi il bacio

I ricercatori americani hanno coinvolto 10 coppie, ciascuna con un partner celiaco, per un esperimento sviluppato in due diverse sessioni. Nella prima il partner non celiaco ha mangiato 10 cracker salati contenenti glutine e ha scoccato un bacio di altrettanti secondi dopo che la coppia ha atteso 5 minuti; nella seconda, dopo che il partner non celiaco ha consumato la stessa quantità di cracker, entrambi hanno invece bevuto un bicchiere d’acqua prima di scambiarsi un bacio sempre per 10 secondi.

In entrambi i casi, la quantità di glutine trasmessa nella saliva del partner celiaco è risultata minima: 20 parti per milione, una dose assolutamente sicura, perché la stessa ammessa per certificare un prodotto alimentare come gluten free. Come appunto i baci, ancor di più se si ricorre al trucco del bicchiere d’acqua.

“Possiamo rassicurare i pazienti e invitarli a escludere precauzioni estreme”, hanno concluso i ricercatori statunitensi. “Il rischio di contatto incrociato con il glutine attraverso il bacio di un partner che ha consumato alimenti che lo contengono può essere ridotto a livelli di massima sicurezza se il cibo è seguito da un piccolo bicchiere d'acqua”.

In Italia tanti casi ancora non diagnosticati

La celiachia è una malattia autoimmune scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti. Si stima che circa l'1% della popolazione italiana ne sia affetta, ovvero circa 600.000 persone, anche se l’Istituto superiore di Sanità conta solo 265 mila casi (70% donne, 30% uomini) a marzo 2025: un dato che evidenzia una significativa sottodiagnosi.

La fascia d'età più colpita è quella tra i 18 e i 59 anni, mentre le Regioni con la prevalenza più elevata rispetto al totale della popolazione sono Valle D’Aosta (0,57%), Trentino (0,56%) e Umbria (0,52%). La Lombardia è invece quella con più residenti celiaci in assoluto: circa 50 mila.