Colpito da una bomba a Gaza, un bimbo di 8 anni ritrova la vista dopo un intervento alle Molinette

È una storia di speranza quella di Asaad, arrivato pochi giorni a Torino con una gamba amputata, gravi ustioni sul corpo e una lesione all’occhio destro. Il trasferimento in Italia grazie alla missione ‘Food for Gaza’

di VALERIA PANZERI
24 giugno 2025
Il piccolo Asaad, il bambino di Gaza operato alle Molinette di Torino

Il piccolo Asaad, il bambino di Gaza operato alle Molinette di Torino

Colpito da una bomba a Gaza, ritrova la vista all'occhio destro grazie a un intervento chirurgico realizzato all'ospedale Molinette di Torino. È quanto accaduto nelle scorse ore ad Asaad, bambino di 8 anni, colpito da un’esplosione, in cui sono morte la mamma e la sorellina.

Giunto pochi giorni fa a Torino con una gamba amputata e ustioni gravi sul corpo, la gravità della sua lesione oculare è stata subito individuata ed è stato disposto un intervento urgente eseguito dal professor Michele Reibaldi, direttore dell'oculistica universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino.

"Ora Asaad sta molto bene. Grazie a questo intervento potrà conservare il suo occhio e la sua vista. Il sorriso che ci ha regalato il giorno dopo l'intervento, appena gli è stata rimossa la benda, è stata una gioia immensa ed una speranza per il futuro”, racconta Reibaldi.

La storia di Asaad: dall’incubo di Gaza a Torino 

Una improvvisa esplosione, nell'inferno di Gaza, ha spazzato via i sogni di Asaad, privandolo dell’amore della mamma e della sorellina. Come se questo non bastasse la terribile deflagrazione ha determinato l’amputazione della gamba destra, ustioni gravi sul corpo, ma soprattutto la perdita della vista all’occhio destro.

È con questo pesantissimo vissuto che il bimbo, 8 anni, è giunto pochi giorni fa a Torino, grazie alla missione ‘Food for Gaza’, coordinata tra Regione Piemonte e Ministero degli Esteri, insieme ad altri due bimbi, accolti all’Ospedale Infantile Regina Margherita, nel capoluogo piemontese. Ed è qui che, grazie a un intervento straordinario, gli è stata salvata la vista.

Il complicato intervento che gli ha salvato l’occhio

Il Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino del Regina Margherita – diretto dalla professoressa Franca Fagioli – che lo ha accolto, ha permesso di intercettare subito la gravissima problematica oculare ed in pochissimo tempo si è deciso di intervenire chirurgicamente per cercare di evitare la perdita completa dell’occhio.

Il difficilissimo intervento è stato eseguito, presso il presidio Molinette, dal professor Michele Reibaldi: “Questa tipologia di intervento è estremamente complicata, una chirurgia definita ‘pole to pole’, proprio perché si deve lavorare su tutto l’occhio dall’estremità anteriore a quella posteriore". Si è trattato di una vera sfida chirurgica, possibile solo grazie all’utilizzo delle tecniche più moderne come la visione 3D, l’utilizzo di vitrectomi di piccolo calibro e di lenti intraoculari sutereless di ultima generazione, ma soprattutto grazie alla professionalità e dedizione di tutto il personale sanitario che ha reso possibile l’intervento.

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“In particolare devo ringraziare la professoressa Franca Fagioli che ha subito compreso la gravità della problematica e messo in atto tutte le procedure che hanno consentito di eseguire l’intervento in tempi rapidissimi, il dottor Maurizio Berardino che ha immediatamente dato il via libera alla chirurgia eseguendo in prima persona l’anestesia insieme alla dottoressa Vanda Di Nardo, permettendoci di eseguire un intervento delicatissimo come questo nelle migliori condizioni possibili, e non ultimo l’équipe infermieristica della sala operatoria che ha magistralmente supportato ogni momento della chirurgia. Ora Asaad sta molto bene. Grazie a questo intervento potrà conservare il suo occhio e la sua vista. Il sorriso che ci ha regalato il giorno dopo l’intervento, appena gli è stata rimossa la benda, è stata una gioia immensa ed una speranza per il futuro” dichiara il professor Michele Reibaldi.

Cirio: “Ha trovato la speranza di una vita migliore”

Una vicenda, e un'impresa chirurgica, che hanno avuto grande eco. Il ‘residente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha elogiato la straordinaria professionalità dei medici e del personale sanitario, ponendo l'accento anche sul pesante vissuto del piccolo paziente: "Si tratta di un bambino ferito gravemente e fuggito da Gaza insieme al suo papà e a suo fratello dopo aver perso la mamma e una sorella. Qui ha trovato non solo la sicurezza e l’accoglienza che merita, ma anche la speranza di una vita migliore, grazie alle cure che ha ricevuto e a quelle che riceverà nei prossimi mesi al Regina Margherita, che si dimostra, sempre di più, l’ospedale in cui possono trovare cure e assistenza i bambini di tutto il mondo”.

Fin dai primi accertamenti l'ospedale si è attivato con le sue eccellenze multidisciplinari: il risultato ottenuto con Asaad è un esempio virtuoso non solo di un intervento all'avanguardia, ma del valore di un sapiente gioco di squadra fra professionalità. Ci si augura che per il piccolo paziente, questo possa realmente essere un nuovo inizio.