Analisi di laboratorio, intelligenza artificiale batte la sepsi
Big Data aiutano a trovare terapie ottimali e arginare la piaga delle infezioni resistenti agli antibiotici
Le applicazioni dell’intelligenza artificiale in ambito diagnostico sono già realtà. Grazie alle tecniche di machine learning è possibile migliorare il percorso di cura del paziente, spesso salvandogli a vita. Questo uno degli argomenti più dibattuti nell’ambito del Congresso Nazionale Sibioc (medicina di laboratorio) celebrato recentemente a Roma.
Alcuni esempi: la possibilità di fare diagnosi precoce della sepsi, patologia che colpisce circa 250.000 persone all’anno in Italia. La chiave per sconfiggere le setticemie, troppo spesso legate a filo doppio al fenomeno delle infezioni resistenti agli antibiotici, è la rapidità nell’individuare la terapia più efficace.
“La nostra società scientifica ha costituito un gruppo di ricercatori sull’argomento intelligenza artificiale – spiega il presidente di Sibioc dott. Tommaso Trenti – e il nostro impegno nella possibilità di predire alcune malattie ha già dato i suoi frutti, come nel caso della sepsi”.
“Il nostro gruppo di studio – aggiunge da parte sua Andrea Padoan, dell’Università di Padova, coordinatore del gruppo Intelligenza artificiale e Big Data di Sibioc – sta già studiando l’utilizzo di algoritmi che tengano in considerazione i dati anagrafici, clinici e di laboratorio per facilitare diagnosi precoci nella sepsi, argomento sempre critico in questa circostanza: abbiamo marcatori specifici, ma sappiamo che non sono sensibili al 100% e per questo l’intelligenza artificiale può essere veramente d’aiuto per il clinico.”
La tempestività è uno dei fattori determinanti nella cura delle infezioni. “Si chiama golden hour quel brevissimo lasso di tempo entro il quale prendere decisioni salvavita, quello che il medico fa nella prima ora di intervento è fondamentale”, precisa Matteo Vidali, Ospedale Maggiore IRCCS Policlinico di Milano. Nelle sepsi severe è di vitale importanza identificare precocemente i sottotipi di pazienti (fenotipi clinici) per migliorare il risultato della terapia e aumentare la sopravvivenza, soprattutto nei pazienti più critici.
Un altro grande capitolo in cui l’intelligenza artificiale può essere di grande aiuto è quello della prevenzione degli errori di laboratorio. “A volte capita che ci chiamino perché, soprattutto negli ospedali, può succedere tra i pazienti ricoverati qualche volta avvengano scambi di provette – continua Padoan – In questo caso l’intelligenza artificiale ha già dimostrato di essere in grado di individuare con immediatezza l’errore, cioè lo scambio di campioni: utilizzando i dati continui che arrivano dal laboratorio giorno per giorno è possibile impostare degli algoritmi che indichino la possibilità – in modo preciso e affidabile – dell’ errore”. Si evita così che di dover ripetere il prelievo e si arriva più velocemente alla diagnosi.