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Nell’aria di boschi e foreste un antidoto contro l’ansia

Uno studio italiano ha verificato l’efficacia dei terpeni emanati dalle piante

27/02/2023

Quando si hanno dei pensieri, uscire a prendere una boccata d’aria è sempre una buona idea. Ma nel caso dell’ansia c’è un’aria speciale: quella di boschi e foreste. A suggerire la natura selvaggia come fonte di serenità è una ricerca sperimentale guidata da un team del Cnr di Firenze e del Cai (Club alpino italiano), con il coinvolgimento di altre strutture universitarie e sanitarie di Firenze e Reggio Emilia. Si trattava di capire se la funzione ansiolitica è legata solo a fattori ambientali (la quiete, colori relax) o se entravano in gioco anche sostanze chimiche inalate, profumi, odori. Si è visto che l’aria del bosco contiene molecole che funzionano come farmaci.

 

Terapia forestale

Lo studio, condotto in 39 diverse aree verdi in Italia tra montagna, collina e parchi urbani, ha coinvolto centinaia di partecipanti. Al termine della ricerca, pubblicata di recente sull’International Journal of Environmental Research and Public Health, gli scienziati italiani hanno potuto verificare il benefico effetto dell’esposizione ai monoterpeni, molecole presenti negli oli essenziali prodotti da molte piante, nel ridurre i sintomi dell’ansia. E grazie all’elaborazione statistica sono anche stati definiti quali monoterpeni (a partire dall’α-pinene, prodotto dal pino e altre conifere) abbiano le maggiori proprietà anti-ansia, identificando anche le soglie di inalazione più indicate.

 

Terpeni

“I risultati dimostrano che, oltre una data soglia di concentrazione di monoterpeni totali o anche del solo α-pinene, i sintomi di ansia diminuiscono a prescindere da tutti gli altri parametri, sia ambientali che individuali, e poiché questi composti sono emessi dalle piante, possiamo ora assegnare un valore terapeutico specifico a ogni sito verde, anche condizionato alla frequentazione in momenti diversi dell’anno e del giorno”, ha sottolineato il dottor Francesco Meneguzzo, ricercatore del Cnr-Ibe e membro del Comitato scientifico centrale del Cai.