Tumori maschili, sul treno va forte la prevenzione

Partita la campagna nazionale di sensibilizzazione oncologica. Rene, vescica e prostata: si punta alla diagnosi precoce. Iniziativa congiunta Aiom, Trenitalia, Farmindustria e IncontraDonna, con il sostegno di Agenas e del ministero

di ALESSANDRO MALPELO -
18 aprile 2024
treno

La prevenzione viaggia in treno: è partita una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione oncologica al maschile, con medici testimonial a bordo dei convogli, distribuzione di opuscoli informativi e vademecum. L’inconveniente più comune che riguarda gli adulti è il tumore della prostata, che nel solo anno 2023 ha colpito ben 41.100 persone di sesso maschile.

 

Per ridurre incidenza e fattori di rischio è utile informarsi e prendere le giuste precauzioni. Da qui nasce la nuova campagna nazionale Prevenzione Oncologica Maschile, presentata al Ministero della Salute e promossa dalla Fondazione IncontraDonna in collaborazione con Trenitalia, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane. La campagna, che gode del Patrocinio del Ministero della Salute e del supporto dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (Aiom), della Fondazione Aiom, dell’Agenas e di Farmindustria, ha come testimonial l’attore Cesare Bocci.

 

La diagnosi precoce è un tema cruciale in questo senso, si spera infatti così di ridurre il numero di casi di cancro metastatico della prostata in Italia. Grazie al coinvolgimento di medici e volontari, si punta a dare particolare attenzione anche ad altre neoplasie tra le più comuni in ambito urologico e andrologico, vale a dire il tumore al testicolo, al rene e alla vescica. Gli appelli rivolti ai più giovani fanno leva sull’importanza della vaccinazione contro l’Hpv, papillomavirus negli adolescenti, mentre gli over 50 vengono incoraggiati a svolgere regolarmente controlli e analisi.

 

“La prevenzione oncologica, primaria e secondaria – si legge nell’introduzione al Vademecum a firma del ministro Orazio Schillaci – è una priorità”. L’obiettivo è chiaro: aumentare la consapevolezza sull’importanza dei controlli, della partecipazione ai programmi di screening e dell’adozione di stili di vita corretti. Il direttore generale della Prevenzione del ministero, Francesco Vaia, sottolinea che il progetto mira anche a colmare il divario tra i due sessi in termini di accesso alle misure di prevenzione. Infatti, è importante promuovere la salute maschile e renderla una priorità, poiché il 40% delle neoplasie è evitabile con comportamenti corretti. Il presidente Aiom, Francesco Perrone, ribadisce da parte sua l’importanza di adottare stili di vita sani e di partecipare attivamente ai programmi di screening. La prevenzione oncologica è una responsabilità individuale, ma anche una priorità per il sistema sanitario nazionale. Preservare la salute è possibile, con l’impegno di tutti, con la giusta informazione e la partecipazione attiva, siamo in grado di fare la differenza.

 

“Le donne hanno un buon rapporto con la medicina e sono molto sensibili al problema della prevenzione che ha per loro inizio con le prime visite ginecologiche – ha affermato Andrea Tubaro, professore ordinario, responsabile dell’Urologia nell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma – gli uomini invece, scomparsa la medicina scolastica e la visita medica di leva, vedono spesso il medico solo in età adulta. A livello urologico, la diagnosi precoce è importante per assicurare la guarigione di malattie che spesso non causano alcun sintomo e non danno segno di sé. Cure efficaci esistono e nuove terapie si aggiungono ogni anno ma la diagnosi precoce rimane un presupposto irrinunciabile”.

 

“Siamo a fianco della Fondazione IncontraDonna, che ha promosso questa iniziativa rivolta, per la prima volta, all’universo maschile. Iniziativa fondamentale – ha concluso Enrica Giorgetti, direttore generale Farmindustria – perché spesso gli uomini, a differenza delle donne, pongono minore attenzione alla prevenzione. La prevenzione invece è fondamentale per una società più in salute e un sistema più sostenibile. L’industria farmaceutica è in prima linea con azioni concrete – grazie a un efficace modello di relazioni industriali e un welfare all’avanguardia – e con progetti innovativi per sviluppare una “cultura della Salute”, e le aziende sono sempre più impegnate nella R&S. Sono infatti quasi 23.000 i farmaci in sviluppo nel mondo nel 2023, per il 40% riguardanti patologie tumorali”.