Tumore al cervello, primi risultati positivi con Car-T sperimentali

Allo studio negli States trattamenti contro il glioblastoma con staminali ingegnerizzate

di Redazione Salus
16 marzo 2024
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Le terapie CAR T, che hanno mostrato enormi vantaggi nel trattamento di alcuni tipi di tumore del sangue, potrebbero ora rappresentare la nuova frontiera nel combattere il glioblastoma. L’idea di utilizzare le cellule T del paziente in cura, per attaccare in modo mirato le cellule cancerose, grazie a modifiche genetiche specifiche, sta dimostrando di essere efficace anche in questo contesto.

 

Due studi condotti negli Stati Uniti su gruppi ristretti di pazienti con recidive del glioblastoma hanno registrato risultati incoraggianti, e segnano un interessante passo avanti nella lotta ricerca sul cancro. Se confermate da studi più ampi e approfonditi, queste sperimentazioni potrebbero aprire la strada a terapie personalizzate per questo tipo di tumore.

 

È importante sottolineare che si tratta ancora di una fase preliminare della ricerca e che sono necessari ulteriori studi per confermare l’efficacia e la sicurezza di queste terapie. Tuttavia, la prospettiva di poter un giorno disporre di trattamenti mirati e personalizzati per il glioblastoma rappresenta una speranza concreta per i pazienti e le loro famiglie.

 

Il glioblastoma è una forma di tumore del cervello che finora si è dimostrato indifferente alle terapie convenzionali, è possibile in casi selezionati essere sottoposti a intervento chirurgico, ma il più delle volte si assiste a una recidiva con prognosi infausta nel giro di un anno. Ora vediamo che la ricerca sull’immunoterapia sta aprendo inediti scenari in neurochirurgia e oncologia medica.

 

Marcela Maus, direttore della immunoterapia cellulare al Massachusetts General Cancer Center di Boston, ha guidato uno studio sul glioblastoma. I risultati pubblicati sul New England Journal of Medicine, mostrano che la terapia CAR-T, specificamente progettata per combattere due mutazioni del gene EGFR, ha portato a una rapida e significativa regressione del tumore in tre pazienti sottoposti al trattamento.

 

I pazienti che hanno ricevuto la terapia CAR-T hanno mostrato una risposta positiva, con il tumore che è regredito e quasi scomparso. Tuttavia, i risultati sono stati temporanei e il cancro si è nuovamente sviluppato dopo sei mesi. Nonostante questo, per il glioblastoma si tratta di un successo senza precedenti, considerando che si tratta di una forma di cancro estremamente difficile da eradicare, e con poche opzioni terapeutiche efficaci.

 

Negli anni passati, gli studi sull’immunoterapia cellulare hanno dato notizia di successi terapeutici contro vari tipi di tumore, con la terapia CAR-T che si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento di alcune forme di leucemia, mieloma e linfoma. Questo nuovo studio apre la strada a ulteriori ricerche sull’applicazione della terapia CAR-T nel trattamento del glioblastoma e di altri tumori cerebrali.

 

Il lavoro di Maus e del suo team evidenzia l’importanza della ricerca scientifica, e dello sviluppo di terapie innovative, soprattutto per le forme più aggressive e difficili da trattare come il glioblastoma. Sebbene sia ancora necessario compiere ulteriori studi per comprendere meglio gli effetti a lungo termine di questa terapia, i risultati ottenuti rappresentano già un passo avanti significativo nella lotta contro questa malattia devastante.Nella seconda indagine pubblicata su Nature Medicine, sei pazienti coinvolti hanno ricevuto un tipo di immunoterapia diverso che utilizzava una proteina diversa dallo studio precedente, sia pure per mirare alle mutazioni EGFR. Anche questa volta le masse si sono ridimensionate nel giro di pochi giorni, e tuttavia i focolai neoplastici si sono successivamente riattivati. Gli scienziati si sono detti tuttavia fiduciosi nella possibilità di fare ulteriori progressi. È importante sottolineare che le due tipologie di CAR T sono state somministrate direttamente nel liquor, quindi attraverso i fluidi cerebro-spinali si sono propagati all’interno dell’encefalo, il che rappresenta un passo significativo nella ricerca di nuove strategie terapeutiche per il tumore al cervello.

 

Questa ricerca si affianca ad altre sperimentazioni condotte negli anni passati, che hanno evidenziato un ruolo potenzialmente dirompente dell’immunoterapia nel trattamento dei tumori cerebrali. Grazie alle ricerche si aprono ora scenari inediti per la lotta contro questa grave patologia, offrendo speranza ai pazienti con diagnosi di tumore al cervello.