Tecnologia amica del cervello? Gli anziani digitali sono meno esposti alla demenza
Smartphone, computer e tablet aiutano durante l’invecchiamento a prevenire il declino cognitivo: lo assicura uno studio condotto negli Usa. Ecco cosa hanno scoperto i ricercatori

La tecnologia è una palestra per il cervello
Vista spesso come una “nemica”, causa di alienazione nei confronti di una società sempre più digitale, la tecnologia può invece essere una grande alleata nella terza età per proteggere il cervello. E’ quello che assicura una ricerca condotta negli Stati Uniti, secondo la quale l’utilizzo da parte degli anziani di smartphone, computer e tablet - con tutte le relative app - può ridurre significativamente il rischio di andare incontro a demenza senile.
Rischio ridotto del 58%
Condotto da neuroscienziati della Baylor University e della Dell Medical School della University of Texas di Austin, lo studio si proponeva di verificare l’impatto delle nuove tecnologie sulla popolazione in fase di invecchiamento analizzando ben 136 lavori scientifici per un totale di oltre 400.000 adulti “maturi”, monitorati per un periodo medio di sei anni.
Il verdetto dell’indagine non solo assolve la tecnologia dall’accusa di essere un fattore di esclusione sociale per gli anziani, ma anzi la riveste di positivi aspetti per la prevenzione neurologica: dall’analisi dei dati è infatti emerso che l’utilizzo di dispositivi digitali è associato a una riduzione del 58% del rischio di deterioramento cognitivo. E questo in termini assoluti, cioè indipendentemente da altri fattori come età, livello d’istruzione, salute generale ed eventuali altre attività intellettuali come per esempio la lettura.
La riserva cognitiva
Dettaglio interessante: questa nuova ricerca, pubblicata sull’autorevole rivista scientifica Nature Human Behavior, introduce il concetto di “riserva tecnologica”, ovvero la capacità della tecnologia di stimolare comportamenti che preservano le funzioni mentali. Questo perché la continua necessità di adattarsi ai cambiamenti richiesti da app e software, se affrontata con spirito positivo, diventa una vera e propria palestra per il cervello.
“È proprio lo sforzo per capire qualcosa di nuovo che può rinforzare la mente”, è il commento degli autori dello studio, che invitano quindi a promuovere un impiego sano attivo della tecnologia, sottolineando come in questo modo smartphone, computer & Co. possano risultare strumenti di benessere e di prevenzione nei confronti del declino cognitivo.
La tecnologia? Tutt’altro che alienante…
Lo studio ha anche considerato il rapporto tra tecnologia e anziani rispetto ai rapporti sociali. E anche in questo caso il responso è stato più che positivo: videochiamate, email e app di messaggistica aiutano gli anziani a mantenere vivi legami familiari e rapporti d’amicizia, evitando loro di cadere vittima della solitudine, una condizione che la scienza inserisce da tempo nella lista dei fattori negativi che possono favorire il declino cognitivo.
Anche i social media, se utilizzati per creare contenuti o interagire con comunità online, possono avere effetti positivi sul cervello.
La raccomandazione finale
Un uso consapevole e costruttivo delle tecnologie può quindi diventare un fattore protettivo contro la demenza e un mezzo per mantenere il cervello attivo, connesso e resiliente. L’importante, raccomandano gli autori dello studio, è che gli anziani siano accompagnati con pazienza e semplicità in un graduale apprendimento dell’utilizzo dei device digitali, perché solo così questi ultimi verranno visti come strumenti potenzialmente utili e non come fonte di stress.