Sintomi della menopausa: ecco come possono influire sul declino cerebrale
Gli estrogeni hanno un effetto neuroprotettivo. Una ricerca canadese ha mostrato una correlazione tra i disturbi delle ultra sessantenni e il rischio di sviluppare demenza o Alzheimer

Sintomi della menopausa
Vampate di calore, insonnia e sbalzi d'umore non sono solo un aspetto spiacevole della menopausa. Un nuovo studio pubblicato su Plos One, suggerisce che le donne con un numero maggiore di sintomi della menopausa con l’avanzare dell’età potrebbero avere un peggioramento della salute cerebrale più significativo, con la comparsa di declino della funzione cognitiva e di lievi disturbi comportamentali, entrambi indicatori di demenza.
I risultati dello studio indicano anche che la perdita di un tipo di ormone estrogeno durante la menopausa ha un ruolo importante nello sviluppo del morbo di Alzheimer e di altre demenze, anche se la relazione tra menopausa, ormoni e salute cerebrale nelle donne non è ancora del tutto chiara.
Trattare la carenza di estrogeni ricorrendo a una terapia ormonale ha infatti ridotto i disturbi comportamentali correlati alla demenza ma non ha avuto un effetto significativo sui sintomi cognitivi.
Più sintomi, maggiore deterioramento cognitivo
Per questo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati di 896 donne in post-menopausa residenti in Canada con un'età media di circa 64 anni e un'età media di circa 49 anni all'inizio della menopausa. Quasi il 75% delle partecipanti ha riferito di aver avuto nella peri-menopausa almeno uno di questi sintomi – mestruazioni irregolari, vampate di calore, brividi, secchezza vaginale, aumento di peso, metabolismo rallentato, sudorazioni notturne, disturbi del sonno, disturbi dell'umore, disattenzione o smemoratezza e altri sintomi non specificati – con una media di 3,7 sintomi.
Inoltre, sono stati segnalati cambiamenti cognitivi e comportamentali persistenti, come problemi di memoria, linguaggio o organizzazione per l’area cognitiva, e diminuzione della motivazione, mancanza di controllo degli impulsi o inappropriatezza sociale per quella comportamentale. Confrontando tutti i dati, i ricercatori hanno scoperto che le donne che hanno segnalato più sintomi della menopausa presentavano anche un maggiore deterioramento cognitivo e comportamentale tra la mezza età e la tarda età.
“Ogni ulteriore sintomo della menopausa è stato collegato a un peggioramento delle funzioni cognitive e a una maggiore gravità dei sintomi di lieve compromissione comportamentale”, sottolinea l'autore dello studio, Zahinoor Ismail, MD, professore di psichiatria, neurologia, epidemiologia e patologia presso l'Hotchkiss Brain Institute e l'O'Brien Institute for Public Health dell'Università di Calgary.
I prossimi passi della scienza
Questo studio però è solo un punto di partenza, spiega Ismail, infatti, “prendendo in esame un periodo di tempo limitato può solo identificare associazioni tra i sintomi della menopausa e la salute cognitiva e comportamentale, e non determinare se un carico maggiore di sintomi della menopausa causi effettivamente cambiamenti cerebrali. Ulteriori ricerche potrebbero approfondire questo aspetto e verificare se anche l'intensità o la durata dei sintomi, non solo il numero, abbiano un qualche effetto”.
Trattare i sintomi può ridurre il rischio di demenza?
Gli ormoni riproduttivi come gli estrogeni hanno un effetto neuroprotettivo. Quindi, quando i livelli di estrogeni diminuiscono con la menopausa, il rischio di demenza potrebbe aumentare, ma ad oggi non ci sono prove certe che lo confermano. Questo studio suggerisce analogamente che i livelli di estrogeni nell'organismo potrebbero essere collegati allo sviluppo di demenza.
"Le persone che hanno utilizzato una terapia ormonale a base di estrogeni, rispetto alla terapia con progesterone o a una terapia ormonale a base di estrogeni non specificati, o a nessuna terapia ormonale – dichiara Ismail – hanno ottenuto punteggi di lieve compromissione comportamentale inferiori di circa il 26,9%”. Inoltre, hanno anche riportato meno problemi cognitivi, sebbene non in misura statisticamente significativa. Sono necessari ulteriori studi prima di potere affermare con sicurezza che il trattamento dei sintomi della menopausa proteggerà la salute del cervello delle donne, anche perché i fattori che contribuiscono all’insorgere di morbo di Alzheimer o di altre forme di demenza sono molteplici.
Non solo estrogeni
"Se i sintomi della menopausa non vengono gestiti correttamente, possono contribuire a effetti a lungo termine sul pensiero, sul comportamento e sul benessere generale”, ricorda Ismail. “ È probabile – continua – che sia gli effetti ormonali diretti sia i cambiamenti più ampi nella salute giochino un ruolo nella correlazione tra menopausa e rischio di demenza”.
Questo non significa però che la terapia ormonale non sia utile per le donne in menopausa ma che “la decisione di utilizzarla dovrebbe essere presa in base ai sintomi individuali, all'anamnesi e in accordo con il medico", puntualizza Ismail, e non come strategia preventiva a sé stante per tutelare la salute cognitiva.