Servono regole più chiare sull’etichettatura
Per chi soffre di celiachia o di allergia al frumento servono etichette chiare e affidabili in tutta Europa. Associazione Italiana...
Per chi soffre di celiachia o di allergia al frumento servono etichette chiare e affidabili in tutta Europa. Associazione Italiana Celiachia (Aic) e Food Allergy Italia, chiedono regole più chiare sull’etichettatura alimentare, ritenuta carente, in particolare sull’uso della dicitura "può contenere tracce di...". Anche perché si tratta di condizioni patologiche differenti. La celiachia è una infiammazione cronica dell’intestino, provocata dall’ingestione di glutine (presente in grano, segale ed orzo) che produce un effetto tossico gastrointestinale anche acuto. Un prodotto è senza glutine se ha una concentrazione non superiore ai 20 ppm (parti per milione o mg su kg). L’allergia al frumento invece può essere scatenata da un complesso di molecole del frumento anche diverse dal glutine, che può provocare reazioni immediate e gravi, inclusi shock anafilattico e crisi respiratorie, anche per esposizioni minime o tramite cute e mucose.
Il 95% delle persone allergiche può assumere fino a 5 mg di proteine totali del frumento in un’unica dose. È fondamentale quindi che le etichette alimentari prevedano scritte che tengano conto di queste differenti soglie per garantire la protezione adeguata a celiaci e allergici. L’obiettivo per Aic e Food Allergy, attive con le rispettive Federazioni europee presso la Commissione del Codex Alimentarius, è la creazione di linee guida di standard internazionale con un’etichettatura precauzionale che rientri tra le informazioni obbligatorie, basate sulla gestione del rischio quantitativo e qualitativo degli allergeni. Aic consiglia nel frattempo ai celiachi di attenersi ai prodotti ‘gluten free’ mentre Food Allergy di ispirarsi al principio della massima cautela, dopo aver consultato il proprio allergologo.
L. D. B.