Rifarsi il naso non solo per bellezza ma anche per respirare meglio

"L’invecchiamento dei tessuti può provocare disturbi" spiega Francesco Klinger all’Università degli Studi di Milano.

di Redazione Salus
15 giugno 2025
"L’invecchiamento dei tessuti può provocare disturbi" spiega Francesco Klinger all’Università degli Studi di Milano.

"L’invecchiamento dei tessuti può provocare disturbi" spiega Francesco Klinger all’Università degli Studi di Milano.

La rinoplastica è un intervento chirurgico finalizzato a modificare la forma e la struttura del naso. Può essere eseguita per migliorare l’armonia del volto, correggere difetti congeniti o conseguenze di traumi, risolvendo anche problemi respiratori. Nella stessa seduta operatoria è infatti possibile ridurre la dimensione del naso e modificare la forma del dorso, della punta e delle narici, ma anche correggere la deviazione del setto nasale, la valvola e l’ipertrofia dei turbinati. Il risultato è un naso più armonioso e una respirazione migliore, fondamentale per la qualità del sonno e in generale la salute.

"Il tempo ci modifica il naso nella forma perché avvengono delle modifiche strutturali dovute all’invecchiamento dei tessuti e queste modifiche strutturali inevitabilmente portano non solo all’alterazione della forma, tendenzialmente si ingrandisce e tende a cadere verso il basso, ma provoca anche dei problemi di tipo funzionale", spiega Francesco Klinger, professore associato di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica all’Università degli Studi di Milano. "Con il tempo che passa, i nostri tessuti tendono ad assottigliarsi, c’è meno collagene nella cute – e questo – ovviamente porta a una serie di modifiche che si ripercuotono nella forma e potenzialmente anche nella funzione del naso".

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È importante correggere la forma di un naso?

"È importante in termini morfologici, perché se vogliamo correggere un viso che è invecchiato, inevitabilmente dobbiamo prendere in considerazione anche le alterazioni strutturali e morfologiche del naso per migliorare globalmente l’aspetto di un viso. E poi è importante anche l’aspetto funzionale perché queste alterazioni morfologiche, come la punta del naso che tende a scendere in avanti, si ripercuotono anche a livello funzionale nella respirazione".

Non necessariamente la correzione deve avvenire in modo chirurgico. "Ci sono altre possibilità, principalmente con l’utilizzo dei filler di acido ialuronico; c’è la possibilità di utilizzare degli impianti iniettivi che possono migliorare l’apertura tra naso e labbro, quindi sollevare in qualche modo la punta del naso o ispessire i tessuti. Non è una manovra scevra da problemi e da potenziali complicanze, sicuramente va lasciata a mani esperte".

La rinoplastica è un intervento praticamente indolore

"Fatto salvo qualche piccolo periodo nel post-operatorio in cui però il paziente è sotto l’effetto analgesico dei farmaci. I tempi di recupero sono molto molto brevi: al di là di qualche piccola ecchimosi sulle palpebre inferiori per i primi giorni, con qualche giorno di tutore rigido e qualche giorno di cerotti di carta compressivi si ha una pronta riabilitazione", conclude Klinger.