“Melanoma, bastano 5 scottature per aumentare il rischio di tumore”. Ecco gli errori più comuni da evitare
Euromelanoma Day: si stima che quasi 9 melanomi su 10 siano prevenibili. Sono ancora tanti gli italiani che non sanno come farlo correttamente: l'esperto fa chiarezza e guida verso un'esposizione solare consapevole

Come proteggersi dai melanomi durante l'esposizione al sole
Il 6 maggio, in Italia, ricorre l'Euromelanoma Day, Giornata europea dedicata alla prevenzione del melanoma e degli altri tumori della pelle. Nell'ambito di questa tipologia di patologie è possibile esercitare una prevenzione efficace: si rende quindi necessaria una corretta informazione, anche per ciò che concerne l'esposizione solare. Con particolare attenzione ai bakbini – tema al quale Salus ha dedicato un focus in previsione dell’arrivo dell’estate –
A riportare in primo piano i rischi correlati alle cattive abitudini, è uno studio dell'American Academy of Dermatology: secondo quanto emerso, è sufficiente un numero spaventosamente basso di scottature solari nell'arco della vita di una persona per renderla vulnerabile al melanoma. Si stima che quasi 9 melanomi su 10 siano prevenibili, ma sono ancora numerosi gli italiani che non sanno come farlo correttamente: l'esperto spiega i 7 comunissimi errori da non compiere, per evitare di mettersi a rischio.
Melanoma: bastano 5 scottature per mettersi a rischio
Bastano anche 5 scottature solari tra i 15 e i 20 anni per aumentare il rischio di melanoma dell'80% ed il rischio di altri tumori della pelle non melanoma del 68%. Monito che giunge dall'American Academy of Dermatology e viene prontamente raccolto da - in vista delle prossime vacanze estive - dal presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell'Istituto Pascale di Napoli, Paolo Ascierto. "Le scottature solari- spiega Ascierto- possono aumentare il rischio di sviluppare il melanoma, soprattutto se ripetute e gravi, e in particolare durante l'infanzia e l'adolescenza. L'esposizione ai raggi UV danneggia il Dna delle cellule della pelle, e se questo danno non viene riparato dal sistema immunitario, può portare a mutazioni che possono causare il cancro della pelle, incluso il melanoma. Il processo di trasformazione tumorale è molto lungo e può avere origine da alterazioni avvenute in età pediatrica. La pelle è infatti in grado di 'memorizzare' il danno ricevuto dalle scottature solari accumulate durante l'infanzia. Per questo è fondamentale evitarle fin da piccoli, in modo da scongiurare seri danni sul lungo periodo". Evitare di esporsi al sole nelle ore più calde, utilizzare una crema solare con un fattore di protezione di 50+ e indossare un cappello sono le 'regole d'oro' più note, che tuttavia ancora oggi vengono poco seguite. Non sorprende quindi il vertiginoso aumento dei casi di melanoma in Italia. "Il melanom – prosegue l'esperto – è uno dei principali tumori che insorgono in giovane età e costituisce in Italia attualmente il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni. Negli ultimi 20 anni la sua incidenza è aumentata drammaticamente, passando dai 6mila casi nel 2004 agli 11mila nel 2014, fino agli oltre 17mila stimati nel 2024. Nonostante le numerose campagne di informazione e sensibilizzazione- evidenzia Ascierto- i dati sull'aumento dei casi di melanoma ci suggeriscono che molti italiani sono ancora poco cauti e attenti alla prevenzione. In particolare, ci sono 7 comunissimi errori che si tendono a fare e che rischiano di vanificare gli sforzi per proteggersi dagli effetti negativi dei raggi UV".
I 7 errori (diffusi) da correggere per protegger
- 1: Pensare di abbronzarsi in sicurezza. Sbagliato. Non esiste un modo sicuro o sano per abbronzarsi. Quando ci si abbronza, la luce ultravioletta stimola le cellule della pelle a produrre pigmenti per cercare di proteggere il Dna delle cellule, ma questa protezione è minima e quindi ci si potrebbe comunque scottare e così aumentare il rischio di melanoma. - 2: Pensare che la crema solare offra una protezione al 100%. Sbagliato. Utilizzare la protezione solare non è un 'permesso' per abbronzarsi. La crema solare, anche con un fattore di protezione molto alto, non protegge totalmente dai danni dei raggi UV. - 3: Non usare la protezione solare perché si ha la pelle scura o perché si è già abbronzati. Sbagliato. La pelle scura non è immune ai danni del sole: i raggi UV possono comunque penetrare e causare danni al Dna cellulare, aumentando il rischio di melanoma. Le persone con la pelle scura, infatti, possono comunque scottarsi, anche se meno frequentemente di quelle con la pelle chiara. Inoltre, il melanoma spesso si manifesta in aree del corpo che non sono regolarmente esposte al sole, come i palmi delle mani, le piante dei piedi, sotto le unghie. - 4: Utilizzare le creme solari dell'anno precedente. Sbagliato. L'efficacia delle creme solari può arrivare al massimo fino a 12 mesi dall'apertura della confezione e solo se è stata conservata correttamente con il tappo ben chiuso e non esposta a temperature alte. - 5: Proteggersi di meno se è nuvoloso e c'è vento. Sbagliato. È possibile scottarsi anche quando il cielo è nuvoloso e c'è vento. I raggi UV penetrano comunque attraverso le nubi sottili, quindi anche se pensi che non ci sia il sole, potresti comunque scottarti. - 6: Rinunciare agli occhiali da sole, ritenendoli superflui. Sbagliato. Il melanoma può colpire anche l'occhio. Per questo è importante indossare occhiali da Sole con protezione UV al 100% oppure occhiali protettivi anti-UV. - 7: Pensare che le creme doposole riparino i danni provocati da una scottatura. Sbagliato. Le creme doposole servono a idratare la pelle dopo l'esposizione al sole. In molti casi contengono anche sostanze lenitive che alleviano la sensazione di bruciore e l'arrossamento dovuto alla scottatura. Tuttavia non possono avere alcun effetto benefico su eventuali danni al Dna prodotti dai raggi UV.