Melanoma della congiuntiva, il tumore nascosto negli occhi. Sintomi, diagnosi precoce e cure all'avanguardia

Nel mese della prevenzione di questa forma tumorale, attenzione a questa forma aggressiva di cancro. Ecco i possibili segnali sospetti nella parte bianca del bulbo oculare

di Redazione Salus
26 maggio 2025
Anche la congiuntiva può essere colpita dal melanoma

Anche la congiuntiva può essere colpita dal melanoma

Maggio è il mese della prevenzione del melanoma, una forma di tumore che viene quasi automaticamente collegata alla pelle. Ma esiste anche il melanoma della congiuntiva, quella sottile e trasparente membrana che riveste la parte bianca del bulbo oculare e l’interno delle palpebre.

I segnali da non trascurare

Il melanoma congiuntivale rappresenta appena lo 0,25% di tutti i melanomi e ogni anno colpisce circa una persona ogni milione nei Paesi occidentali. In Italia l’incidenza è molto bassa, ma è comunque bene fare attenzione ai propri occhi per individuare in anticipo alcuni segnali sospetti, perché si tratta di una forma molto aggressiva.

A differenza del melanoma uveale, che si sviluppa all’interno dell’occhio e non è quindi visibile, in diversi casi il melanoma della congiuntiva può infatti essere osservato allo specchio. Può per esempio presentarsi come una macchia pigmentata sulla congiuntiva, anche se esistono varianti amelanotiche, ovvero più chiare e come tali più difficili da individuare da chi non è un medico.

Esistono anche altre forme di melanoma congiuntivale, dette multifocali, che si manifestano con lesioni in più punti della superficie oculare, indotte spesso da una condizione precancerosa chiamata PAM (Melanocitosi Acquisita Primaria).

Per una diagnosi certa e tempestiva

In presenza di anomalie sospette, è fondamentale farsi vedere da uno specialista per scongiurare ogni dubbio oppure per favorire una diagnosi precoce, che aumenta la possibilità di successo delle cure. In attesa della visita, può anche essere utile fotografare la congiuntiva con lo smartphone, perché queste immagini ad alta risoluzione possono fornire ai medici utili indicazioni sull’evoluzione di macchie e lesioni.

Oltre che sull’osservazione diretta da parte dell’oculista oncologo, la diagnosi si basa sull’utilizzo della lampada a fessura (uno speciale strumento per l’osservazione dei tessuti oculari) e sull’esecuzione di esami diagnostici altamente tecnologici come l’OCT (Tomografia a Coerenza Ottica) e l’ecografia oculare UBM, che consentono di analizzare la struttura e quindi la natura delle lesioni.

Le possibili cure (anche conservative)

Il trattamento del melanoma congiuntivale deve essere personalizzato e multidisciplinare. Un esempio virtuoso è rappresentato dalla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove un’équipe composta da oculisti, oncologi, patologi e radioterapisti lavora in sinergia per ogni singolo caso.

L’approccio può essere chirurgico, ma in molti casi si ricorre a terapie conservative: una delle più avanzate è la brachiterapia, una forma di radioterapia localizzata che in determinati casi consente di evitare l’asportazione del bulbo oculare, preservando così la funzionalità visiva.

“Seguiamo ogni fase, dalla diagnosi alle terapie sistemiche, passando per chirurgia e radioterapia, con un’attenzione particolare alla salvaguardia dell’organo e alla funzionalità visiva”, spiega la dottoressa Martina Angi, direttrice della Struttura Semplice di Chirurgia Oncologica Oculare dell’ Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. “Tecnologie avanzate come l’analisi molecolare delle lesioni ci permettono di affrontare con efficacia anche i casi più difficili”.

Gli occhiali da sole per la prevenzione

L’attenzione ai sintomi e il conseguente ricorso al consulto di uno specialista sono fondamentali per difendersi dal melanoma della congiuntiva, anticipando i tempi della diagnosi per cure più tempestive e quindi maggiormente efficaci.

Quanto alla prevenzione, bisogna considerare che la congiuntiva è esposta ai raggi ultravioletti esattamente come la pelle: indossare occhiali da sole con filtri UVA/UVB, e farlo già da bambini, è quindi la prima e fondamentale mossa per proteggere questa parte dell’occhio ed evitare pericolose degenerazioni.