Vivere con la leucemia mieloide acuta: “Qualità della vita in aumento, ma resta il nodo psicologico”

Ecco cos’è questo tumore del sangue che colpisce il midollo. Scopri i progressi fatti dalla ricerca e le sfide per i pazienti. “Il dialogo con l’ematologo è importante per trovare la cura più adatta a noi”

di Redazione Salus
10 aprile 2025
La ricerca sta facendo passi da gigante nel campo dei tumori

La ricerca sta facendo passi da gigante nel campo dei tumori

Leucemia mieloide acuta, il tumore del sangue che colpisce il midollo osseo. È la seconda leucemia più frequente nel mondo occidentale: solo in Italia si stimano circa 2mila nuovi casi ogni anno. Ma le cure si evolvono e la qualità della vita migliora, anche se il nodo principale rimane l'aspetto psicologico dei pazienti. 

"Oggi possiamo dire che la qualità della vita delle persone con leucemia mieloide cronica è notevolmente migliorata. Questo è stato possibile grazie alla ricerca e all'accudimento che i pazienti ricevono da tutti gli attori coinvolti, tra cui gli ematologi e le associazioni dei pazienti". A fare il punto sui risvolti di questa malattia ancora poco conosciuta è Anna Galante, presidente dell'associazione Onlus ‘Bianco Airone’. 

Cos’è la leucemia mieloide acuta

“La leucemia mieloide acuta (LMA) è una malattia che si sviluppa nel midollo osseo e progredisce velocemente. Proprio per la velocità di progressione è detta acuta”, spiegano gli esperti di Airc. 

“Il midollo osseo è un tessuto spugnoso – si legge sul sito della Fondazione Airc – contenuto all'interno delle ossa lunghe e di alcune ossa piatte, dove hanno origine le cellule immature, dette anche cellule staminali o blasti, da cui si sviluppano le cellule che costituiscono la parte corpuscolata del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Se nel percorso che porta le cellule staminali a diventare ‘adulte’ subentrano errori e mutazioni, e i precursori dei granulociti vanno incontro a una trasformazione in senso tumorale, si origina la LMA”. 

Importanti passi avanti 

Due nuove ricerche sulla qualità di vita delle persone che soffrono di questo tumore ematologico sono state presentate da Novartis a Milano durante l’incontro ‘Qualità di vita e leucemia mieloide cronica: la ricerca che dà voce ai pazienti’. 

"Sono importanti infatti i passi avanti fatti negli ultimi anni”, ha detto Anna Galante nel suo intervento. “Se pensiamo che nel 2004, quando la nostra associazione è nata, c'erano addirittura problematiche di approvvigionamento del farmaco. Proprio da questo è stata fondata Onlus Bianco Airone", ricorda Galante, che spiega come ora il "problema fondamentale nella gestione della malattia sia quello dell'aspetto psicologico", poiché il paziente, aiutato dal medico, "deve accettare e comprendere le problematiche legate ai farmaci, agli effetti collaterali e alla patologia stessa".

Il dialogo con l’ematologo per trovare la cura più adatta

Per far fronte a tutto questo, "è importantissimo avere un dialogo aperto ed empatico con il proprio medico, con il proprio ematologo. È soprattutto grazie a questo dialogo che innanzitutto aiutiamo l'ematologo a decidere la terapia migliore e più adatta a noi”.

"Mettersi a nudo davanti al medico a volte è difficile per tanti pazienti – conclude Galante – ma dobbiamo puntare ad avere un dialogo accogliente con l'ematologo, perché lui ci aiuti e noi ci possiamo sentire ascoltati. Questo ci dà anche la possibilità di aderire meglio alla cura e di sentirci protetti sia dalla terapia che dal medico".