Insulina settimanale, svolta per i diabetici

L’Italia è il primo Paese al mondo a renderla disponibile col SSN. Da 365 a 52 iniezioni all’anno per chi soffre di diabete di tipo 1 e tipo 2 .

di FRANCA FERRI
15 giugno 2025
L’Italia è il primo Paese al mondo a renderla disponibile col SSN. Da 365 a 52 iniezioni all’anno per chi soffre di diabete di tipo 1 e tipo 2 .

L’Italia è il primo Paese al mondo a renderla disponibile col SSN. Da 365 a 52 iniezioni all’anno per chi soffre di diabete di tipo 1 e tipo 2 .

Sono circa 1,3 milioni gli italiani che convivono con il diabete e che sono costrette a sottoporsi a iniezioni quotidiane di insulina basale. Per tutti loro, arriva una notizia che cambierà drasticamente la routine terapeutica e la qualità di vita: grazie alla recente approvazione dell’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco), è disponibile in Italia la prima insulina basale a somministrazione settimanale (realizzata da Novo Nordisk) per il trattamento di soggetti adulti con diabete mellito di tipo 2 e di tipo 1 che richiedono più di un’iniezione di insulina al giorno. Una innovazione di cui andare particolarmnete orgogliosi, visto che siamo il primo Paese a introdurre quetso importantissino cambio di paradigma. Per i pazienti significa passare da 365 iniezioni di insulina all’anno a 52. Significa avere la possibilità di gestire il diabete con una sola iniezione a settimana anziché 7, con un miglioramento della qualità della vita, una potenziale maggiore aderenza terapeutica e anche un beneficio in termini di ridotto impatto ambientale.

Oggi si stima che il 50% dei pazienti ritardi di oltre due anni l’avvio della terapia insulinica. In Italia, un paziente su tre non è ancora trattato con insulina, nonostante valori di HbA1c ≥9%. In uno studio, oltre il 90% di medici e pazienti ha espresso il desiderio di poter evitare le iniezioni giornaliere. Il ritardo nell’avvio del trattamento insulinico espone inoltre a un rischio aumentato di complicanze gravi: infarto (+67%), insufficienza cardiaca (+64%), ictus (+51%), nefropatia (+18%), neuropatia (+8%) e retinopatia (+7%). "Questi dati confermano l’importanza della decisione presa dalle Istituzioni, che desidero ringraziare per il loro costante impegno nella promozione e nel sostegno dell’innovazione nel trattamento del diabete – afferma Raffaella Buzzetti, Presidente della Società Italiana di Diabetologia (SID) e Presidente FeSDI – Federazione Società Diabetologiche Italiane. Questa attenzione è fondamentale per garantire che le nuove terapie raggiungano rapidamente le persone con diabete. Ora bisogna garantire un accesso equo e veloce a vantaggio di tutte le persone affette da diabete, garantendo inoltre una piena fiducia nel suo utilizzo da parte della classe medica"

Negli studi clinici di fase 3, l’insulina settimanale ha permesso una riduzione della glicemia rispetto all’insulina basale giornaliera favorendo il controllo glicemico nelle persone con diabete di tipo 2.

"La rimborsabilità da parte di AIFA della nuova insulina a somministrazione settimanale prefigura una rivoluzione per le persone con diabete in terapia insulinica – spiega Riccardo Candido, professore associato di Endocrinologia all’Università degli studi di Trieste e presidente nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD). La riduzione della frequenza delle iniezioni da giornaliera a settimanale, semplificando il trattamento, permette di migliorare l’aderenza terapeutica, consentendo in definitiva un migliore controllo glicemico con un basso rischio di ipoglicemie. Inoltre, il vantaggio sarà anche per i medici prescrittori, che più facilmente supereranno la barriera psicologica di iniziare il trattamento insulinico, riducendo in modo significativo ‘l’inerzia terapeutica’. Bisogna infine considerare che l’insulina a somministrazione settimanale rappresenta, per le persone con diabete, la prima grande innovazione farmacologica dopo più di un secolo, cioè dalla scoperta dell’insulina stessa, e quindi è una grande opportunità che può consentire un percorso di cura più semplice e più efficace, e quindi, in definitiva, più salute e miglior qualità di vita per le persone con diabete".