Igiene e profilassi a scuola, stop alle infezioni

I consigli dei pediatri: limitare l’abuso di antibiotici e recuperare il calendario delle vaccinazioni di routine, compresa l’antinfluenzale

di ALESSANDRO MALPELO
21 agosto 2022
Students raising their hands during class

Archiviata l’estate, presto si torna a scuola. Genitori e insegnanti saranno assillati da mille paure legate alle malattie infettive emergenti, che potrebbero serpeggiare tra i giovanissimi. Non ci sono solo Covid e influenza all’orizzonte. Le apprensioni si sommano se pensiamo anche alle vecchie conoscenze, come il morbillo e la meningite.

 

Come muoversi nel rispetto delle misure di prevenzione? Bambini e adolescenti dovranno mantenere le norme igieniche, lavare le mani, sanificare le superfici, limitare i contatti diretti in presenza di potenziali diffusori.

 

Susanna Esposito, ordinario di pediatria all’Università di Parma e referente del gruppo malattie infettive e vaccinazioni della Società italiana di pediatria (SIP), pensa subito alle misure anti-Covid, importante la terza dose tra 5 e 11 anni (finora non prevista) mentre c’è attesa per quanto riguarda le indicazioni che arriveranno ai fini della profilassi nella fascia compresa tra i 6 mesi e i 5 anni. Altra raccomandazione: evitare l’abuso di antibiotici.

 

Sorveglianza

E per quanto riguarda le new entry che fare? «Se dobbiamo pensare al vaiolo delle scimmie o alle epatiti virali – aggiunge la professoressa Esposito – va sottolineato che queste malattie vengono alla nostra osservazione perché ci sono efficaci sistemi di sorveglianza. Di fatto, però, la popolazione pediatrica è colpita in maniera relativamente modesta». Insomma, i bambini e gli adolescenti potranno tornare a scuola senza patemi, ma ci sono ritardi da colmare nelle vaccinazioni di routine. Utile anche la vaccinazione antinfluenzale. «La complicanza più comune dell’influenza – ricorda Antonio D’Avino, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Fimp – è la sovrapposizione di un’infezione batterica a carico del sistema respiratorio (bronchite o polmonite), ma si possono osservare anche miocarditi, otite e sinusite».

 

Fegato

Nella primavera scorsa per la prima volta, l’Oms ha notificato in Europa casi di epatite e insufficienza epatica acuta nei bambini, di natura differente da tutte le altre forme finora conosciute. «In Italia abbiamo raccolto segnalazioni di epatite di origine sconosciuta – ha precisato Gianni Rezza, infettivologo direttore della Prevenzione del ministero, nel suo intervento per Fondazione Etica onlus -– ora la situazione sembra stabilizzata, desta meno preoccupazioni». «L’Oms – precisa da parte sua Giuseppe Indolfi, pediatra del Meyer di Firenze – scagiona ogni sospetto su effetti avversi dei vaccini antiCovid-19. I sintomi presentati dai bambini in pronto soccorso sono stati soprattutto gastrointestinali e respiratori, con un colorito giallastro della cute. La maggior parte dei casi, nel mondo, guarisce in modo spontaneo, ma c’è chi rischia di finire in terapia intensiva». Carlo Federico Perno, direttore della Microbiologia nell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, componente Gruppo di lavoro Amcli, ritiene necessario che siano identificate e curate precocemente le forme croniche prima che si avvii il processo irreversibile di danneggiamento epatico. Inoltre non va abbassata la guardia nei confronti delle cosiddette infezioni pregresse da epatite B (HBV), ricordando che il virus rimane potrebbe riattivarsi. Serve per questo un’adeguata campagna di screening e follow up.

 

Polmone

Un’attenzione particolare merita il virus respiratorio sinciziale (RSV), principale causa di bronchiolite e polmonite nei lattanti. Si tratta di una malattia respiratoria balzata alla ribalta della cronaca. C’è un deficit informativo da colmare: secondo un’indagine DoxaPharma promossa da Sanofi, il 45% dei genitori intervistati dichiara di ignorare gli effetti del virus sinciziale (complice il fatto che solo l’8% ne ha avuto esperienza diretta) ma tutti lo temono.