Giornata mondiale dell’Endometriosi: perché non è una sentenza di infertilità

Diagnosi precoce, cure adeguate, presa in carico ginecologica e, laddove possibile, se desiderosi di un figlio anticipare i tempi: consigli pratici per gestire il fattore di rischio

di VALERIA PANZERI
28 marzo 2025
Giornata Mondiale dell'Endometriosi 2025

Giornata Mondiale dell'Endometriosi 2025

Oggi, 28 marzo, è la Giornata Mondiale dell'Endometriosi: occasione per concentrarsi su uno dei temi maggiormente legati a questa patologia, ovvero il fattore di rischio legato all'infertilità. Spesso si dà per scontato che, a seguito della diagnosi, arriveranno necessariamente problemi legati al concepimento. Fortunatamente non vi è alcuna condanna, ma è importante conoscere i modi migliori per tutelare la propria fertilità e giocare d'anticipo in presenza di questa malattia.

Diagnosi precoce

Con endometriosi si intende una patologia cronica benigna causata dallo sviluppo di cellule endometriali in sede ectopica, ossia al di fuori dell’utero, dove normalmente dovrebbero risiedere: si stima che ne sia affetto circa riguarda il 10-20% delle donne in età fertile. In molti casi è silente, motivo per il quale, secondo la letteratura scientifica, queste percentuali sono sottostimate. Non è raro che la malattia venga diagnosticata incidentalmente. L'importanza di una diagnosi precoce è fondamentale per controllare al meglio le conseguenze della patologia per la quale, ad oggi, non c'è una cura, ma un imponente armamentario terapeutico a disposizione.

Cause di infertilità 

L'endometriosi viene annoverata fra le possibili cause di infertilità: può infatti avere una localizzazione tale da incidere con i processi del concepimento, oppure può alterare la qualità degli ovociti, ostacolando l’impianto dell’embrione nell’utero o determinando la presenza di aderenze che possono ostacolare il passaggio attraverso le tube. La Società Italiana della Riproduzione Umana (SIRU) lancia un monito: è fondamentale aumentare la sensibilizzazione e la consapevolezza riguardo questa complessa patologia che interessa circa 3 milioni di donne in Italia, e che nel 30% dei casi provoca problemi di infertilità. Nonostante l'importante impatto che questa condizione ha sulla vita delle donne e sui costi sociali ad essa associati, la ricerca sull'endometriosi riceve finanziamenti insufficienti. Secondo recenti indagini, la Comunità Europea ha destinato solo 15,6 milioni di euro per progetti relativi all'endometriosi negli ultimi anni, una cifra esigua considerando che le perdite annuali dovute alle assenze lavorative correlate a questa malattia ammontano a circa 30 miliardi di euro.

Cosa dice l’esperto

“In questo contesto - commenta Paola Viganò, Responsabile Laboratorio PMA del Policlinico di Milano - la procreazione medicalmente assistita (PMA) si presenta come una soluzione fondamentale per le donne che desiderano avere figli nonostante la malattia. La PMA offre l'opportunità di superare le barriere fisiche e infiammatorie derivanti dall'endometriosi, aumentando le probabilità di concepimento. Infatti, consente di avere un buon controllo sui processi di fecondazione e impianto dell'embrione, riducendo significativamente gli effetti negativi della malattia". Questa condizione non è una sentenza di sterilità; molte donne riescono a concepire naturalmente. In altri casi, invece, una soluzione estremamente funzionale risiede, come confermano gli esperti, nella procreazione medicalmente assistita. Vi sono inoltre diversi gradi della malattia: nei primi due stadi l’endometriosi incide in maniera inferiore sulla fertilità, mentre negli altri due stadi (terzo e quarto) ha un peso notevolmente maggiore.

Giocare d'anticipo e con consapevolezza

Alcuni consigli pratici che possono fare la differenza sulla base delle evidenze scientifiche. Per prima cosa, in presenza di diagnosi, considerare con attenzione il fattore tempo: spesso l'età in cui la paziente decide di avere un figlio conta più della malattia. Le coppie, con questa consapevolezza, possono dunque facilitare il concepimento cercando la gravidanza prima, rispetto ai piani di partenza. Secondo dettaglio, non meno importante: affidarsi all'esperienza di un ginecologo, o di un centro riconosciuto, nel momento in cui si pianifica l'arrivo di un figlio. La scienza attuale offre infatti numerose terapie, da cucire su misura in relazione al quadro clinico delle pazienti. Infine tenere sempre a mente che una mamma in salute (fisica e mentale) è la miglior garanzia di benessere per i figli. Pur essendo una patologia complessa, alcuni accorgimenti possono migliorare la qualità della vita delle donne con endometriosi, come seguire un’alimentazione equilibrata, praticare regolarmente attività fisica e adottare tecniche di rilassamento per ridurre lo stress e aumentare la consapevolezza del proprio corpo.