Extrasistole, come comportarsi quando il cuore salta un colpo

Daniele Coen * Cosa sono le extrasistoli e quando meritano attenzione? Un’extrasistole è un battito cardiaco prematuro che è spesso seguito da...

di DANIELE COEN *
20 aprile 2025
Daniele Coen * Cosa sono le extrasistoli e quando meritano attenzione? Un’extrasistole è un battito cardiaco prematuro che è spesso seguito da...

Daniele Coen * Cosa sono le extrasistoli e quando meritano attenzione? Un’extrasistole è un battito cardiaco prematuro che è spesso seguito da...

Daniele Coen

Cosa sono le extrasistoli e quando meritano attenzione?

Un’extrasistole è un battito cardiaco prematuro che è spesso seguito da una pausa più lunga del normale prima del successivo. Questo può dare la sensazione di un battito mancato o di un fugace sfarfallio nel petto.

Non esiste persona che non abbia delle extrasistoli. Nelle 24 ore il cuore batte circa 100.000 volte ed è assolutamente normale che anche chi ha un cuore perfettamente sano abbia un centinaio di extrasistoli al giorno. La maggior parte delle persone non si accorge di queste alterazioni del battito cardiaco, ma alcuni invece le percepiscono con fastidio e preoccupazione. È a loro che dedico queste sintetiche note, per rassicurarli e aiutarli a capire quali siano le poche situazioni che possono richiedere un approfondimento.

Diciamo innanzitutto che i battiti ectopici (detti così perché l’impulso elettrico che li provoca parte da un’area del cuore diversa da quella da dove originano i battiti normali) si verificano di solito durante periodi di ansia o stress e che possono essere scatenati dal fumo, dal consumo di alcolici, dall’assunzione di caffeina. La modifica di abitudini di vita poco salutari è dunque la prima cosa da fare e quasi sempre l’unica necessaria.

Quando le extrasistoli sono particolarmente frequenti o fastidiose il primo esame da fare è un elettrocardiogramma (più raramente un ECG Holter di 24 o più ore) il cui obiettivo principale è quello di distinguere tra le extrasistoli atriali, che originano nelle camere superiori del cuore, e quelle ventricolari che originano invece nelle camere inferiori. L’ECG consentirà inoltre una prima valutazione delle condizioni generali del cuore.

Le extrasistoli atriali si possono considerare benigne per definizione. Quelle ventricolari possono presentare qualche problema diagnostico in più. Soprattutto se sono più di 10.000 al giorno (più precisamente, più del 10-20% di tutti i battiti). In questo caso sarà il medico a decidere se sia il caso di spingersi oltre con le indagini.

Gli aspetti che lo sosterranno nella scelta di proseguire sono quasi tutti facilmente rilevabili dalla storia del paziente. C’è una malattia cardiaca nota (per esempio un pregresso infarto o uno scompenso cardiaco)? C’è stata una sincope in concomitanza con la palpitazione? Qualche parente stretto è morto improvvisamente? Anche alcune caratteristiche dell’ECG (troppo specialistiche per parlarne qui) possono consigliare un approfondimento in più, primo fra tutti un ecocardiogramma.

Per quanto riguarda il trattamento, abbiamo già visto come delle sane abitudini di vita siano la risposta più importante nella grande maggioranza dei casi. Farmaci come i beta-bloccanti possono a volte rivelarsi utili nei casi fortemente sintomatici. Solo in casi molto particolari e in presenza di una cardiopatia importante, lo specialista potrà proporre un intervento di ablazione via catetere.

In conclusione, solo raramente le extrasistoli sono dovute ad un problema cardiaco, ma dobbiamo sempre considerarle come un richiamo a rivalutare il nostro stile di vita e il nostro stato generale di benessere.

* medico d’urgenza, già Direttore del Pronto soccorso dell’ospedale Niguarda di Milano