Cos’è il diabete di tipo 1.5: la malattia autoimmune che colpisce i giovani. Sintomi e complicanze

Clinicamente si chiama Lada: l’età più a rischio è tra i 30 e i 45 anni. Qual è la differenza con le altre forme croniche (tipo 1 e tipo 2), come si riconosce e a quali problemi si può andare incontro se non si interviene per tempo

di VALERIA PANZERI
28 aprile 2025
Come riconoscere il diabete di tipo 1.5

Come riconoscere il diabete di tipo 1.5

Clinicamente si chiama LADA (Latent Autoimmune Diabetes in Adults) ma è noto anche come “diabete di tipo 1.5”. Insorge nei giovani adulti (fra i 30 e 45 anni in media) e tende a colpire anche pazienti con un peso corporeo nella norma.

È una forma di diabete autoimmune a lenta progressione. Interessa tra il 5-12% di coloro a cui, inizialmente, era stato diagnosticato il diabete di tipo 2. Individuarlo, e quindi gestirlo in maniera appropriata, non è sempre così facile; si tratta, infatti, di una patologia complessa e articolata, molto eterogenea e quindi difficile da riconoscere, troppo spesso non curata adeguatamente con conseguenze significative per il paziente e per la sua qualità di vita.

Lada: cos'è il "diabete 1.5"

“Parliamo – spiega la professoressa Raffaella Buzzetti, coordinatrice del progetto NIRAD (Non InsulinRequiring Autoimmune Diabetes) finanziato dalla ‘Fondazione Diabete e Ricerca’ della Società Italiana di Diabetologia (SID) e ordinario di Endocrinologia preso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma – di una forma particolare di diabete che insorge in età adulta, ma riconosce una patogenesi autoimmune, simile al diabete tipo 1 ad insorgenza giovanile, in quanto determinato dalla distruzione delle cellule pancreatiche che producono insulina da parte del proprio sistema immunitario”. Nel 2020, è stato pubblicato sulla rivista Diabetes il primo documento di consenso dedicato a questa forma di diabete autoimmune dell’adulto, ancora poco conosciuta e spesso scambiata per diabete di tipo 2. Determinante per la redazione del documento è stato l’apporto degli esperti italiani e del Progetto di ricerca NIRAD, coordinato dalla professoressa Raffaella Buzzetti. 

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Che differenza c’è con il diabete di tipo 2? 

"A differenza del diabete di tipo 1 però il Lada ha una evoluzione più lenta; chi ne è affetto può arrivare alla terapia con insulina anche dopo molti anni dalla diagnosi. Per porre diagnosi di Lada – prosegue la professoressa Buzzetti – cosa certamente rilevante in quanto il trattamento di questa forma di diabete è diverso da quello del diabete tipo 2, è necessario evidenziare la presenza degli autoanticorpi diretti verso le cellule pancreatiche che producono insulina (si fa attraverso un esame del sangue)". Tali analisi permettono non solo di verificare i livelli eccessivi di glucosio, ma anche di individuare gli eventuali auto-anticorpi responsabili della distruzione delle cellule pancreatiche.  

Come riconoscerlo

“È molto importante porre una corretta diagnosi del tipo di diabete: in particolare, riconoscere il diabete Lada in un soggetto precedentemente considerato affetto da diabete tipo 2, può comportare un cambiamento anche sostanziale della sua terapia che consentirà di ottenere un significativo miglioramento del controllo metabolico e di fare una corretta prevenzione delle complicanze croniche” conclude Buzzetti.

Sintomi e complicanze

Questa particolare forma di diabete presenta caratteristiche a cavallo tra il diabete di tipo 1 e il diabete di tipo 2. Il lada è una malattia caratterizzata dalla presenza di un’eccessiva quantità di zuccheri (nello specifico di glucosio) nel sangue, condizione che è legata ad una disfunzione del pancreas. Nel diabete autoimmune dell’adulto, in particolare, le cellule di quest’organo smettono gradualmente di produrre insulina, l’ormone che regola il livello di glucosio nel sangue. Di conseguenza, il paziente acquisisce una progressiva dipendenza all’insulina somministrata, dipendenza che diventa completa nel giro di qualche mese o anno.

Per quanto riguarda i sintomi, inizialmente la patologia si manifesta con una perenne sensazione di stanchezza (che si accentua in particolare dopo i pasti) e di confusione, accompagnate da un’eccessiva fame poco dopo aver concluso un pasto. La progressiva diminuzione della quantità di insulina prodotta dal pancreas, inoltre, può portare alla comparsa di formicolii, sete, frequente necessità di urinare e visione offuscata. Questa patologia può essere anche asintomatica per lungo tempo.  

Come si comporta: perché è diversio da altre forme di diabete 

Così come per il diabete di tipo 1, la causa della patologia è di tipo immunitario. Le cellule del pancreas responsabili della produzione di insulina, infatti, vengono attaccate e distrutte da anticorpi prodotti erroneamente dal sistema immunitario. Il diabete autoimmune Lada può decorrere in modo asintomatico o senza alcuni dei tipici sintomi del diabete di tipo 2. In genere il diabetico Lada non è in sovrappeso od obeso e ha maggiore difficoltà a tenere sotto controllo i valori della glicemia anche sotto trattamento con ipoglicemizzanti orali. Nelle prime fasi del diabete Lada possono anche mancare manifestazioni di chetoacidosi che tenderanno a comparire più avanti. La progressione verso l’insulino-dipendenza è più veloce nei diabetici Lada rispetto ai normali diabetici di tipo 2. Sotto molti punti di vista il diabete autoimmune Lada si comporta come una forma intermedia di diabete, tra il tipo 1 e il tipo 2, da qui il soprannome di tipo 1.5.

Gestione della malattia

Il trattamento del diabete autoimmune latente dell’adulto (Lada ) si focalizza sul controllo dell’iperglicemia e sulla prevenzione dell’insorgenza di complicanze. E’ fondamentale, infatti, preservare il più a lungo possibile la funzione delle cellule beta pancreatiche fra i pazienti. "Nel caso del Lada – sottolinea Buzzetti – l’utilizzo di farmaci ipoglicemizzanti in grado di preservare la funzione delle cellule che producono insulina è senz’altro prioritaria, così come il ricorso alla terapia insulinica più precocemente possibile, qualora la funzione delle cellule sia già stata compromessa. Ciò al fine di prevenire le conseguenze più gravi, quali infarto, ictus, insufficienza renale e retinopatia, soprattutto nelle fasi avanzate della malattia”.

I rischi correlati al fumo

Esiste una componente genetica che predispone allo sviluppo del Lada, ma anche lo stile di vita gioca un ruolo importante nel determinare il rischio di ammalarsi. A evidenziarlo è uno studio condotto dal Karolinska Institute in Svezia: il fumo di sigaretta, oltre ad aumentare il rischio già noto di diabete di tipo 2, è stato associato anche a una maggiore probabilità di sviluppare il LADA. Analizzando nel tempo quasi 10.000 individui provenienti da Svezia e Norvegia, i ricercatori hanno osservato che il fumo raddoppia il rischio di insorgenza del Lada. È risaputo che la nicotina può compromettere la sensibilità all’insulina, favorendo la resistenza a questo ormone — una condizione che precede frequentemente il diabete di tipo 2 —, ma le nuove evidenze mostrano come nei soggetti geneticamente predisposti a sviluppare malattie autoimmuni, il fumo favorisca anche l’emergere precoce del Lada.