Diabete, una persona su 3 non sa di averlo . L’appello: “Team di specialisti in tutti gli ospedali”. Cosa fare per evitare complicazioni
L’edizione 2025 di ‘Panorama Diabete’ sposta il focus sull’assistenza diabetologica, che non è uguale in tutte le regioni. Il 30% dei casi non ha una diagnosi e va incontro a problemi molto seri: ogni 46 secondi si muore per patologie diabete-correlate
Riccione, 15 maggio 2025 – Una persona su tre ha il diabete, ma ancora non solo sa. È la sfida cruciale per la salute che dovrà essere affrontata nei prossimi anni: l’aumento di casi silenti – dovuti anche all'alimentazione ultra processata, all’obesità e all’infiammazione cronica del corpo – e spesso non ancora diagnosticati fa riflettere riflettere sulla necessità di un cambio di passo nell’approccio medico al diabete.
Gli specialisti avvertono: “Solo il 30% dei pazienti riceve un’assistenza specialistica". Oltre alle complicazioni fisiche, esiste anche una dimensione sociale della malattia: il 51% delle persone con diabete riferisce stress, il 18% soffre di depressione lieve e il 19% si sente discriminato a causa della propria condizione.
Ed è proprio una nuova visione nell'assistenza diabetologica il tema centrale dell'edizione 2025 di Panorama Diabete, il congresso nazionale della Società Italiana di Diabetologia (Sid) che si terrà al Palacongressi di Riccione dal 18 al 21 maggio.

La fotografia: i dati raccontano la malattia
Con circa 3,9 milioni di diabetici in Italia – di cui 2,6 milioni over 65 e oltre il 30% non ancora diagnosticato – e altri altri 3,5 milioni di persone che presentano segnali di un pre-diabete non ancora diagnosticato, il diabete è la malattia del secolo. Una patologia che può portare a complicazioni gravissime, tant’è che in Europa ogni 46 secondi si muore per patologie diabete-correlate.
Anche i costi economici che acascata ricadono sul Ssn sono importanti: si stima un impatto economico di 14 miliardi l'anno, pari all'8-10% dei costi sanitari nazionali. Ancora più significativo è che il 75% di questa spesa è legato a complicazioni potenzialmente evitabili.
Cosa fare per prevenire le complicazioni del diabete
“L’Interazione con gli specialisti, la medicina di iniziativa, la digitalizzazione e il telemonitoraggio sono le fondamenta di un approccio proattivo – sottolinea la professoressa Raffaella Buzzetti, presidente Sid”. C'è ancora molto da fare: semplificare le prescrizioni e la nota 100 (la lista di specialità medicinali che possono essere prescritte direttamente dal medico di medicina generale, ndr) e ripristinare un Lea specifico per la visita diabetologica”.
È importante creare un corpus di prescrizioni da ascrivere ad una specifica 'area diabete’. “Come monitoraggio del colesterolo Hdl che rappresenta un indicatore di rischio cardiovascolare – continua la presidente Sid – la valutazione dietistica e l'esame del fondo oculare, ed eventuale retinografia, per prevenire costose complicanze oculari, perdita di autonomia e di disabilità”. Non solo. “Fondamentale anche ampliare a tutte le regioni italiane lo screening del diabete di tipo 1, con la legge 130/23” e messo in atto in quattro regioni pilota.
Solo il 30% dei pazienti riceve assistenza specialistica
I dati evidenziano che solo il 30% delle persone con diabete riceve un'adeguata assistenza specialistica, creando disuguaglianze significative nel trattamento. È dimostrato da molto tempo che in Italia l'accesso alle cure di un team diabetologico riduce di circa il 19% la mortalità per tutte le cause nelle persone con diabete. “I trend di crescita della patologia impongono un aumento delle strutture specialistiche, che devono agire in costante collegamento e sinergia con il territorio”, commenta il professor Riccardo Bonadonna, presidente eletto Sid.
L’appello: “Team diabetologico in tutti gli ospedali”
“Servono un servizio diabetologico in tutti gli ospedali e un team diabetologico in ciascuna casa di comunità, oltre ad un incremento dei posti per la formazione specialistica in endocrinologia e malattie del metabolismo".
Il programma scientifico di Panorama Diabete 2025 abbraccia tutti gli aspetti cruciali della diabetologia moderna: tecnologie innovative per il monitoraggio glicemico e la somministrazione di insulina; fotografia attuale relativamente allo screening del diabete tipo 1; fenotipi dell'obesità e approcci personalizzati; prevenzione e trattamento delle complicanze diabetiche; focus su organi target: reni, fegato e cuore; chirurgia bariatrica e terapie cellulari di frontiera. Accanto all'impatto clinico ed economico, il congresso metterà in luce anche il costo pisco sociale della malattia: il 51% delle persone con diabete riferisce stress, il 18% soffre di depressione lieve e il 19% si sente discriminato a causa della propria condizione.