Come abbassare il ‘colesterolo cattivo’: cause, rischi e soluzioni
Un alto livello di grassi nel sangue può danneggiare cuore e arterie. Ecco cosa sapere per tenerli sotto controllo e abbassarlo con alimentazione, movimento e stili di vita

Come abbassare il colesterolo cattivo
Il colesterolo è indispensabile per il corretto funzionamento dell’organismo. Interviene nella formazione delle membrane cellulari, nella sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D. Circola nel sangue grazie a specifiche proteine, le lipoproteine, che si dividono principalmente in due categorie: LDL (low density lipoprotein), noto come “colesterolo cattivo”, e HDL (high density lipoprotein), il cosiddetto “colesterolo buono”.
Il problema nasce quando i livelli di LDL aumentano eccessivamente: il colesterolo in eccesso può depositarsi sulle pareti delle arterie, provocando aterosclerosi, cioè l’indurimento e restringimento dei vasi sanguigni. Si tratta di un processo alla base di molte malattie cardiovascolari, tra cui infarto e ictus. Secondo il Ministero della Salute, il colesterolo alto è tra i principali fattori di rischio modificabili per patologie cardiocircolatorie.
Come indicato nelle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità colesterolo e dieta costituiscono un binomio importante da tenere sotto controllo, ma l’alimentazione non è l’unico fattore di rischio a cui prestare attenzione. Ecco le cose da sapere.
Quando il colesterolo è troppo alto
Il valore desiderabile di colesterolo totale è inferiore a 200 mg/dl, con LDL inferiore a 100 mg/dl e HDL superiore a 40 mg/dl negli uomini e 50 mg/dl nelle donne. Tuttavia, non esiste un valore “uguale per tutti”: l’obiettivo varia in base al profilo di rischio personale, alla presenza di patologie pregresse, diabete o ipertensione.
Il colesterolo alto non dà sintomi evidenti, ma può essere scoperto con un semplice esame del sangue. Controlli periodici, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di familiarità, possono rivelarsi fondamentali per poter monitorare la propria salute ed eventualmente apportare cambiamenti alla routine quotidiana.
In alcuni casi, si possono manifestare segnali indiretti, come l’insorgenza precoce di angina, crampi alle gambe durante la camminata, o la comparsa di depositi di grasso (xantomi) sulla pelle o intorno agli occhi.
Le cause: non solo alimentazione
Contrariamente a quanto si pensa, non tutto il colesterolo deriva da ciò che si mangia. Circa l’80% è prodotto dall’organismo, in particolare dal fegato. La quota alimentare incide soprattutto quando associata a uno stile di vita scorretto. Sedentarietà, fumo, eccesso di peso, abuso di grassi saturi e zuccheri semplici possono contribuire in modo significativo all’alterazione del profilo lipidico.
La predisposizione genetica gioca un ruolo importante: esistono forme di ipercolesterolemia familiare, in cui i livelli di LDL sono elevati fin dalla giovane età. In questi casi, il rischio cardiovascolare è più alto anche in assenza di altri fattori di rischio, perciò può rendersi necessario un intervento farmacologico precoce.
Cosa fare per abbassare il colesterolo
La prima linea di intervento, secondo l’Istituto Superiore di Sanità e le linee guida europee ESC/EAS 2023, è modificare lo stile di vita. Una dieta equilibrata può abbassare i valori di colesterolo LDL in modo significativo. Si consiglia di ridurre il consumo di grassi saturi (presenti in carni rosse, salumi, burro, formaggi stagionati), di evitare i grassi trans (contenuti in alcuni prodotti industriali) e di aumentare l’assunzione di fibre solubili (avena, legumi, frutta) che aiutano a “catturare” il colesterolo e favorirne l’eliminazione.
È importante anche fare attività fisica regolare, almeno 150 minuti a settimana di esercizio moderato, come camminata veloce o bicicletta. L’attività fisica aiuta ad aumentare l’HDL e a ridurre i trigliceridi, migliorando il quadro metabolico generale.
Nel caso in cui le modifiche dello stile di vita non siano sufficienti, il medico può valutare l’introduzione di farmaci ipolipemizzanti, come le statine, gli inibitori della PCSK9 o altri trattamenti specifici, in base al profilo individuale del paziente.
Al momento è in fase di studio un farmaco sperimentale in grado di aprire scenari terapeutici importanti, in particolare per chi soffre di iperlipidemia, condizione clinica che porta a un eccesso di lipidi nel sangue. L’enlicitide decanoato funzionerebbe tramite l’inibizione della proteina Pcsk9, in grado di ridurre i livelli di ‘colesterolo cattivo’.
Attenzione ai supplementi e ai rimedi alternativi
Negli ultimi anni sono aumentati i prodotti naturali o integratori proposti per abbassare il colesterolo. Tra questi, quelli a base di riso rosso fermentato o steroli vegetali possono avere un’efficacia dimostrata, ma vanno assunti solo su consiglio medico, soprattutto se si assumono già farmaci. Alcuni prodotti naturali possono avere interazioni o effetti collaterali non trascurabili.
L’ISS raccomanda di non sostituire mai la terapia farmacologica con integratori, e di usare i rimedi naturali solo come complemento a una dieta bilanciata, sotto controllo del medico curante.
Quando rivolgersi al medico
È consigliabile rivolgersi al proprio medico se si riscontra un valore elevato di colesterolo all'esame del sangue, se si ha familiarità per eventi cardiovascolari precoci, o se si manifestano sintomi sospetti. La valutazione complessiva del rischio, che include età, pressione arteriosa, diabete, fumo e colesterolo, è fondamentale per definire il percorso di prevenzione o trattamento.
In presenza di fattori di rischio multipli, anche un valore di colesterolo “borderline” può richiedere un intervento mirato. La diagnosi precoce è l’arma più efficace per prevenire complicazioni gravi.