La convivenza con i cani riduce il rischio genetico di eczema nei bambini: lo studio rivoluzionario

Se il piccolo è predisposto alla malattia, la convivenza con Fido abbassa la possibilità di sviluppare l’infiammazione. È quanto verificato da una ricerca internazionale che ha analizzato l’impatto di 18 diversi fattori ambientali in ben 270mila casi

di Redazione Salus
8 giugno 2025
Vivere con un cane diminuisce il rischio di eczema nei bambini

Vivere con un cane diminuisce il rischio di eczema nei bambini

Una recente ricerca internazionale ha scoperto un’interessante correlazione: i bambini geneticamente predisposti all’eczema possono avere un rischio inferiore di sviluppare la malattia se crescono in una casa dove è presente un cane.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Allergy, è stata condotta da un team di scienziati delle Università di Edimburgo e di Bristol, della London School of Hygiene & Tropical Medicine e del Centro Helmholtz di Monaco.

Prove e controprove scientifiche

Scopo del lavoro scientifico era testare le possibili interazioni tra 24 principali varianti genetiche associate all'eczema e 18 diversi fattori ambientali ai quali un bambino può essere esposto durante la gravidanza e il primo anno di vita.

Una prima analisi ha preso in considerazione i dati relativi a 25.000 soggetti ed è stata seguita da un’altra che ha invece incrociato le informazioni relative ad altre 255.000 persone, con l’esecuzione finale di test di laboratorio per avere un’ulteriore conferma di quanto emerso.

Prove e controprove scientifiche hanno portato gli studiosi a stabilire che nei bambini portatori di una specifica mutazione genetica collegata al recettore dell’interleuchina 7 (IL-7R), una proteina coinvolta nella regolazione del sistema immunitario e dei processi infiammatori collegati all’eczema, la convivenza con un cane sembrava annullare il rischio genetico di sviluppare la malattia.

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La spiegazione e un avvertimento

Il perché di questa benefica interazione tra bambini a rischio eczema e Fido? Gli scienziati ipotizzano che il contatto precoce con i cani esponga i piccoli a una maggiore varietà di microbi ambientali, favorendo una “educazione” più equilibrata del sistema immunitario. Un effetto simile è stato osservato anche nei bambini con fratelli maggiori (un altro dei fattori ambientali presi in considerazione), che tendono a essere esposti più precocemente a batteri comuni attraverso la normale interazione familiare.

Attenzione però: i ricercatori avvertono che introdurre un cane in casa come trattamento per una forma di eczema già presente non è una mossa consigliabile, poiché in alcuni casi i sintomi potrebbero peggiorare

Una scoperta che potrebbe migliorare le cure

L’eczema è una patologia infiammatoria della pelle, cronica e recidivante, che colpisce soprattutto i bambini. Si manifesta con prurito, arrossamenti, secchezza cutanea e, nei casi più gravi, con vere e proprie lesioni. L’origine della malattia è multifattoriale: una combinazione di genetica e ambiente, anche se non è ancora del tutto chiaro quale sia il meccanismo che innesca l’infiammazione.

Non esiste una cura risolutiva, ma vengono solitamente prescritte creme antinfiammatorie e nei casi più complicati antistaminici per via orale per dare sollievo nei periodi di crisi e prevenire le recidive. Ma la recente scoperta sul ruolo dell’IL-7R potrebbe fornire alla ricerca un bersaglio-chiave per sviluppare nuovi trattamenti e strategie preventive contro l’eczema già nella primissima infanzia.

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